URBANISTICA
MESTRE Due torri che guardano altre due torri (quelle al posto dell'ex

Domenica 23 Giugno 2019
URBANISTICA
MESTRE Due torri che guardano altre due torri (quelle al posto dell'ex Poste e dell'edificio della Polfer accanto alla stazione, e di fronte quelle che sorgeranno a Marghera), e in mezzo i 14 binari del fascio ferroviario della stazione di Mestre. La società Cediv del gruppo Salini ha presentato nei giorni scorsi al Comune il progetto per l'area di via Ulloa, ora è definitivo e il Gruppo attende l'ok per poter partire con i lavori. Il progetto definitivo di Salini, che aveva assorbito il colosso internazionale Impregilo, è diverso da quello originario di Todini dei primi anni Duemila e anche dalle ipotesi intermedie pensate da Impregilo che aveva acquistato gli 8 ettari da Todini e poi da Salini.
SOLO VERDE
Il parco di 3 ettari, ad esempio, sarà esclusivamente verde pubblico e non avrà più strade, tunnel e parcheggi, particolari che avevano fatto insorgere la Municipalità di Marghera il cui presidente Gianfranco Bettin, lo scorso marzo, criticando l'Accordo di programma sul futuro della stazione firmato da Comune, gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Spa, Fs Sistemi Urbani Srl e Rete Ferroviaria Italiana Spa, aveva lamentato che altre torri avrebbero coperto il parco atteso da anni. Vigileremo e sosterremo ogni iniziativa che punti a una riqualificazione ambientale e urbanistica, sociale ed economica, di quest'area cruciale». Anche i terreni di via Ulloa, che tra l'altro sono a fianco dell'ex scuola Monteverdi dove sorgerà la nuova sede della Questura, sono stati inseriti a pieno diritto nell'Accordo di programma firmato lo scorso dicembre a Roma, e quindi il percorso per arrivare all'apertura dei cantieri è ancora più facilitato di prima, e già in precedenza, a differenza degli edifici che sorgeranno sul lato nord della stazione a Mestre, aveva bisogno solo di una Variante da approvare in Consiglio comunale. In proposito Salini, oltre ai vari oneri pubblici e alla sistemazione dello spazio antistante la chiesa della Resurrezione a ridosso della Cita, verserà un contributo straordinario di 2 milioni di euro per contribuire a costruire la piastra.
L'altra novità rispetto ai precedenti progetti è che questo è stato pensato per integrarsi con la nuova piastra sopraelevata pedonale, e quindi Salini ha dato la disponibilità a farla atterrare sui propri terreni, cosa che tra l'altro elimina la necessità di costruire una piazza con negozi e biglietterie all'imbocco del sottopassaggio della stazione: erano opere pensate per realizzare la porta sud dello scalo ferroviario ma, con la piastra, non ce ne sarà più bisogno perché le due sponde diventeranno un'unica realtà.
GLI EDIFICI
Quanto agli edifici che verranno costruiti, per i quali non è stato inserito alcun aumento della cubatura rispetto al progetto adottato, si prevede un importante edificio direzionale, nuove abitazioni in edifici di pochi piani e un albergo, mentre scompare il centro commerciale e, al suo posto (con una riduzione degli spazi previsti originariamente), verranno realizzati negozi di vicinato.
Novità anche per quanto riguarda la viabilità: un parcheggio molto capiente con accesso dalla tangenziale (con il parere favorevole di Cav e Ministero dei Lavori Pubblici) per diminuire il traffico veicolare sul lato Mestre; spazi di fermata per gli autobus extraurbani, che vi verranno spostati diminuendo così la pressione del traffico sul lato di Mestre; un collegamento pedonale con l'entrata della stazione lato Marghera attraverso la piastra; nessuna interferenza di traffico tra la tangenziale e l'abitato di Marghera, ad eccezione delle auto della vicina nuova Questura.
NUOVA VIABILITÀ
Sugli interventi viabilistici si legge anche qualche eco delle proposte di EcoIstituto del Veneto e Urbanistica Democratica che, assieme ad altre associazioni ambientaliste, nell'ambito delle osservazioni presentate in Comune sull'Accordo di programma, proponevano una nuova rotatoria sotto la piastra sopraelevata lungo l'attuale raccordo autostradale Tangenziale-cavalcavia di Mestre (portando in sottopasso un breve tratto della bretella Carbonifera): tramite ascensori e scale mobili e l'inserimento ai margini della rotatoria di banchine e spazi per la fermata e la sosta brevissima, diventerebbe molto rapido e funzionale l'accesso diretto alla stazione per l'interscambio con auto private, taxi, bus urbani ed extraurbani e pullman turistici senza che questi debbano più entrare nella viabilità interna di Mestre. L'idea di spalmare il traffico veicolare sui due lati della stazione, a Mestre e a Marghera, è diventata dunque un patrimonio del nuovo progetto di Salini che così contribuirà a migliorare anche la viabilità cittadina.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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