Soccorritori all'opera

Sabato 14 Luglio 2018
IL CASO
UDINE Soccorso sotto la pioggia battente e nel bel mezzo di un temporale, nella notte, un gruppo di otto ragazze, tutte belghe, fra i 17 e i 18 anni, con l'accompagnatrice di 25 anni, che si erano perse in Val Dogna, nelle Alpi Giulie, in Alto Friuli. A trarle in salvo il soccorso alpino del Cnsas di Cave del Predil insieme ai militari del Sagf della Guardia di finanza di Sella Nevea di Chiusaforte. La chiamata di aiuto è arrivata al numero unico di emergenza del Friuli Venezia Giulia, il Nue 112, intorno alle 20.30 di giovedì: all'operatore della centrale, che ha tradotto in tempo reale la telefonata, dal francese, le ragazze hanno detto di essere vicino a un lago. Il gruppo era partito in mattina, intorno alle dieci, dalla Val Dogna, ed era atteso per la sera al rifugio Grego. Dopo l'allarme, il capostazione del soccorso alpino di Cave del Predil di Tarvisio, Renato Palmieri, ha deciso di inviare subito il gestore del rifugio vicino all'unico lago presente in zona, a pochi minuti dal rifugio per un tempestivo intervento: si tratta del Laghetto, specchio d'acqua che sorge nei pressi del Passo Sompdogna.
Qui viene fatto un veloce ma preciso sopralluogo: del gruppo, però, lì non c'è traccia. Con molte difficoltà di comunicazione, perché la zona ha scarsa copertura telefonica, si riesce a ricontattare il cellulare dal quale era partita la chiamata di aiuto; si capisce, allora, in seconda battuta, che le giovani potevano trovarsi vicino a un torrente, non a un lago, vicino al sentiero numero 640, tracciato che porta al Bivacco Cai Cividale, a ovest del Cimone e del Montasio, a circa 1250 metri di altitudine.
Sul posto, in val Dogna, si sono recati nel frattempo tutti i tecnici della stazione Cnsas di Cave del Predil che si trovavano in sede, a Tarvisio, per una riunione; si parla di quattordici persone, più il medico del soccorso alpino e i tecnici del Sagf di Sella Nevea. Col servizio Sms Locator, della centrale di Torino, e tramite l'individuazione di un altro telefono cellulare, i soccorritori sono riusciti a circoscrivere meglio il punto da raggiungere, con le coordinate dell'area della ricerca, individuata sulle pareti nord ovest del massiccio del Montasio, non lontano dall'attacco di Via di Dogna.
Con l'aiuto delle luci lampeggianti dell'auto del soccorso alpino, e comunicando, nel contempo, con il secondo telefono cellulare, si è riusciti a circoscrivere ancora meglio l'area di ricerca: il gruppo, infatti, diceva di vedere da lontano i lampeggianti sulla strada. Il soccorso si è concluso con successo poco dopo le 3 e mezza di notte, sotto temporali e pioggia intermittente, in un'area al di fuori dei sentieri con segnavia Cai. Le ragazze, che erano insieme a una accompagnatrice, stanno tutte bene. Sono state scortate, infreddolite ma sane e salve, dai tecnici del Cnsas e del Sagf lungo il sentiero e sono state portati al sicuro, al rifugio Grego.
Non è la prima volta che gruppi di giovani di perdono sulle alture delle Alpi Giulie; spesso si tratta di gruppi di stranieri che non conoscono bene la zona e che non si informano preventivamente sulle condizioni meteo dell'Alto Friuli.
Paola Treppo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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