SICUREZZA
VENEZIA Il centro storico chiude l'ultimo spiraglio in giallo prima

Lunedì 8 Marzo 2021
SICUREZZA
VENEZIA Il centro storico chiude l'ultimo spiraglio in giallo prima del cambio colore con il massimo dei voti in pagella, sorprendendo proprio in quei luoghi e orari dove ci si aspettava il baccano e la ressa delle scorse puntate: campo Santa Margherita, Rialto e fondamenta della Misericordia fino agli Ormesini, poco prima o poco dopo la chiusura dei locali. Proprio nelle tre aree in cui si attendeva un boom di arrivi potenzialmente complesso da gestire all'ora dell'aperitivo, la situazione non è invece sfuggita di mano, anzi. Soddisfatte le forze dell'ordine allerta e pronte ad entrare in azione sul luogo, tanto quanto i lavoratori che fino all'ultimo hanno potuto servire in tranquillità e salutare i loro clienti, senza intromettersi in risse o trovarsi costretti a domandare soccorso alle autorità.
«Eravamo in parte preoccupati all'idea della baraonda che immaginavamo sarebbe arrivata da tutto il Veneto racconta Alvise, barista del Bussola cocktail lab in campo Bella Vienna una squadra di polizia è rimasta in servizio fin dalla mattina ma in ogni caso avremo lavorato serenamente, tant'è che abbiamo riso e scherzato con la clientela quando il timore era piuttosto che scoppiassero bisticci o che qualcuno, ubriaco, creasse problemi di qualsiasi tipo». Un'analoga fotografia arriva anche da Dorsoduro dove l'ora di punta è stata piuttosto nel primo pomeriggio quando ogni seduta soleggiata di campo Santa Margherita e di San Barnaba è stata occupata da clienti di ogni fascia d'età. Lì, l'occhio vigile del Carabinieri ha osservato fino a sera che la situazione non degenerasse ma, effettivamente, è bastato che scendesse il buio perché le molte persone riversatesi in città nell'arco della giornata si incamminassero autonomamente verso casa. E così anche a Cannaregio. «Tanta gente ma poco lavoro precisa un dipendente di Frulalà in Strada Nuova fortunatamente non abbiamo avuto a che fare con compagnie di amici su di giri o grupponi scalmanati».
MISERICORDIA
Spiacevole quanto temuta circostanza che però non si è verificata nemmeno in fondamenta della Misericordia. Arrivati al terzo giorno di ordinanza, per quanto in concomitanza con l'ultimo di semi libertà, sia esercenti che gestori di bacari o ristoranti non hanno discusso né alzato i toni con i loro ospiti per far rispettare le regole, specie quella sul divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche. «La bella giornata ci ha aiutato - nota Rodolfo di Sullaluna, libreria bistrot di Francesca Rizzi - Tutti i tavolini sono rimasti all'esterno fino a chiusura e senza che l'affluenza risultasse ingestibile». Dello stesso parere ma più esausto per l'incertezza futura, Alessandro Beggio al Time social bar, angolo prediletto dai cultori del cocktail. «I clienti sono normalmente educati e così si sono dimostrati anche oggi, godendosi con testa questa ultima giornata. Almeno da questo punto di vista siamo soddisfatti di poterci in parte affidare al buon senso delle persone e poter lavorare, noi in primis, in tranquillità». Un sospiro quindi, con cui Venezia rimane intatta, senza peggiorare con imbarazzanti scene di ubriachezza una situazione già molto critica.
Costanza Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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