SANITA'
VENEZIA In principio furono le tende blu della Protezione civile: installate

Domenica 25 Ottobre 2020
SANITA'
VENEZIA In principio furono le tende blu della Protezione civile: installate all'inizio della battaglia contro il coronavirus davano la misura piena dell'emergenza. Non andranno in pensione ma in cinque ospedali del Veneziano - come in tutte le altre Ulss venete, secondo disposizione della Regione - verranno sostituite con strutture in muratura prefabbricata destinate a sorgere nei cortili degli ospedali. Serviranno da pre-triage per l'accesso ai Pronto soccorso con l'obiettivo, da un lato, di dividere i malati Covid dai non Covid, dall'altro di far chiarezza sui sospetti sfoltendo così il flusso dei pazienti. E se le tende blu montate a inizio marzo rappresentavano in qualche modo la corsa agli armamenti, le nuove strutture prefabbricate volute dalla Regione sono la raffigurazione plastica di una guerra che da lampo si è trasformata in stanziale.
NEL VENEZIANO
Un progetto regionale, si diceva. Ed è proprio la Regione ad aver bandito la gara per il reclutamento delle strutture prefabbricate mentre in capo alle varie Ulss restano i lavori di preparazione del sito in cui andranno collocate. Anche perché l'intenzione è di far sì che i prefabbricati restino il più a lungo possibile rivoluzionando ancora una volta il sistema di accesso agli ospedali. Nel territorio di competenza dell'Ulss 3 Serenissima saranno cinque, ciascuno con diverse misure e con una capacità ricettiva in base alle necessità dei vari nosocomi.
Una struttura da 200 metri quadrati verrà installata di fronte al Pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo di Mestre, hub provinciale; una struttura da 120 metri quadrati sarà invece di fronte al Pronto soccorso del Santi Giovanni e Paolo di Venezia, il Civile; così come un prefabbricato da 120 metri quadrati verrà installato davanti all'ospedale di Dolo, struttura destinata a tornare Covid in caso di accelerata ulteriore dell'emergenza. Davanti al Pronto soccorso dell'ospedale di Mirano ci sarà una struttura da 120 metri quadrati e una da 80 metri quadrati sorgerà davanti al Pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia. Come da disposizione regionale, saranno tutte strutture fisse su piastra.
LA FUNZIONE
All'interno delle nuove strutture verrà fatto il pre-triage per screenare le persone che poi potranno accedere al Pronto soccorso perché non contagiate o non positive al virus: verrà misurata la temperatura e per fare eventuali tamponi di controllo con tanto di postazione isolata nella quale attendere l'esito del test.
Chi verrà trovato positivo al virus seguirà altri percorsi: se asintomatico verrà fatto tornare a casa in isolamento, se invece ci sono sintomi e ha necessità di entrare in ospedale entra nella struttura sanitaria attraverso un percorso protetto e dedicato ai pazienti Covid.
IL CAMPER PER I TEST
Dal canto suo l'Ulss 3 sta invece attrezzando via-via le proprie strutture, quella a cui hanno accesso gli utenti, con coperture esterne per garantire un riparo a chi, viste le regole di distanziamento e di precauzione, sostano in attesa di entrare nelle sedi distrettuali e negli ospedali.
Non solo, per provare a decongestionare la nascita di file nei luoghi deputati alla realizzazione dei tamponi, sempre l'Azienda sanitaria veneziana ha messo in campo un ambulatorio mobile (si tratta di un grande camper di quelli più grandi, opportunamente adattato e arredato) per l'esecuzione dei tamponi là dove serve: permetterà alla squadra di operatori sanitari di portare a termine i test dove c'è più bisogno. Un'unità mobile che quindi entrerà in funzione alla bisogna.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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