LE REAZIONI
VENEZIA Cantano vittoria i sindacati. Il ripristino dei servizi Actv

Mercoledì 27 Maggio 2020
LE REAZIONI VENEZIA Cantano vittoria i sindacati. Il ripristino dei servizi Actv
LE REAZIONI
VENEZIA Cantano vittoria i sindacati. Il ripristino dei servizi Actv e il rientro dalla cassa integrazione dei lavoratori, assicurati ieri dal sindaco Luigi Brugnaro, sono un primo passo che tutti giudicano positivamente, anche se con sottolineature diverse. Tutti comunque consapevoli che la battaglia non è finita. E la prossima tappa è oggi, in Prefettura.
«Questa è una grande vittoria del lavoro e della città il commento a caldo di Valter Novembrini, della Filt Cgil Abbiamo convinto l'amministrazione che non si poteva andare avanti così, bisognava rispondere alle esigenze della città. Fino al giorno prima dicevano che non si poteva, ora hanno detto che si può. Hanno vinto le nostre argomentazioni. Hanno prevalso le esigenze della città rispetto alla visione miope dei bilanci».
Quanto alla flessibilità chiesta dal sindaco, per Novembrini non sarà un problema: «I servizi dipendono dalla domanda. Se gli orari dei pendolari cambieranno, cambieranno anche quelli del trasporto. Andremo a una contrattazione. Il problema era evitare la cassa integrazione e garantire il servizio alla città. Risultati che sembravano impossibili e che ora abbiamo ottenuto».
LE ALTRE RICHIESTE
«Alla fine avevamo ragione noi. I soldi per i servizi minimi c'erano. E il buco da 100 milioni si è ridotto a 40 - ricostruisce Sebastiano Costalonga, di Ugl - Abbiamo rischiato di far contagiare la gente, senza garantire i servizi necessari, quando il denaro c'era». Per il segretario Ugl una catena di responsabilità che inizia a Roma. «Il Governo non dava risposta, a cominciare dal sottosegretario e candidato Pier Paolo Baretta. E le aziende hanno cercato di tutelarsi mettendo in campo più azioni di quel che servivano. Bisognerebbe fare un monumento ai lavoratori Actv. Erano in cassa integrazione e quando lavoravano si sono ritrovati nel caos». Situazioni che non dovranno ripetersi. Ed ecco l'attenzione per l'incontro di oggi in Prefettura. «Chiederemo che il metro di distanza sui mezzi sia rispettato. Ma la responsabilità non può essere lasciata al personale, che finirebbe per prendere le botte. Bisogna mettere in campo le forze dell'ordine».
Soddisfatto dell'esito dell'incontro di ieri anche Marino De Terlizzi, della Fit Cisl. «Un risultato che va oltre le aspettative. L'amministrazione ha lavorato bene, è un grande risultato che l'azienda resti pubblica. Ma non dimentichiamo che nel 2013 avevamo 18 milioni di perdita. Non vorremmo essere lasciati soli e che a pagare dazio, alla fine, fossero i lavoratori. Per questo chiediamo che anche Governo e Regione facciano la loro parte per riconoscere Venezia come città turistica. Chiederemo al prefetto di farsi parte perché la città non sia lasciata sola».
FUORI DELLA PORTA
Chi non è stato ammesso all'incontro di ieri è stata l'Sgb, sigla rappresentativa in Actv, ma non accettata i tavoli in quanto non fa più parte delle Rsu. Il segretario Giampietro Antonini, lasciato fuori della porta, si è comunque fatto sentire, con una lettera -esposto inviata al servizio prevenzione della Regione Veneto. Stando al sindacato di base, l'azienda non avrebbe rispettato i protocolli di sicurezza relativamente agli impianti di climatizzazione di uffici, officine, spogliatoi.
«Non risulta esserci una relazione tecnica sugli impianti di climatizzazione della flotta dei mezzi terrestri ed acque. Né una forma di controllo sul personale che rientrerà dalla cassa integrazione». Di qui la richiesta al servizio prevenzione di «verificare la congruità e l'idoneità del Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19».
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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