La stanza virtuale fa rompere il ghiaccio Oltre 120 al gruppo di auto-aiuto

Domenica 12 Luglio 2020
La stanza virtuale fa rompere il ghiaccio Oltre 120 al gruppo di auto-aiuto
ON LINE
UDINE La finestra virtuale sull'anima, per molti, si è rivelata un posto più accogliente in cui raggomitolarsi, confidarsi, aprirsi agli altri. Senza la paura del confronto in presenza, l'ansia di leggere i loro sguardi, il timore di sentirsi giudicati.
IL CONFRONTO
Lo dimostra il successo del gruppo di auto-aiuto attivato durante il lockdown, che ha raccolto - almeno temporaneamente - l'eredità di Ansiosi anonimi, nato per dare risposte agli universitari che si sentivano schiacciati dall'ansia da prestazione e dalle aspettative altrui. Sulla piattaforma Teams i ragazzi hanno trovato uno spazio virtuale in cui confidarsi, confrontarsi, chiedere consiglio. Ed è stato boom, con quasi 120 persone coinvolte, molte di più di quelle che - anche per motivi logistici - partecipano agli incontri in presenza. «Hanno fatto richiesta anche alcuni ragazzi di altri atenei - racconta la psicologa -. Gli incontri sono diventati settimanali. Molti scrivevano in chat. Il fatto che fosse on line ha facilitato la partecipazione di quanti normalmente o non riescono per motivi logistici o di distanza oppure cercano un modo meno diretto per confrontarsi, perché magari si vergognano. Grazie alla modalità on line, diversi ragazzi sono riusciti a vincere la ritrosia. Poi, il lockdown ha aumentato la capacità di introspezione». In linea generale, dice la psicologa, «la modalità virtuale ha favorito la partecipazione di persone nuove. La frase tipo che sentivo era: Era da un po' che ci pensavo, ma mi sono deciso grazie a questa opportunità. Ora molti ci chiedono se sarà possibile continuare con i colloqui a distanza. Io do assolutamente la mia disponibilità. Per Agiatamente on line ne abbiamo parlato e si è pensato di mantenere entrambe le possibilità: il gruppo di auto-aiuto in presenza con la possibilità di collegarsi on line. Questa è l'idea allo studio». L'auspicio è che comunque, con il graduale ritorno alla normalità, anche il gruppo di auto-aiuto per combattere l'ansia possa ritrovare la sua veste normale, per un confronto diretto e condiviso. Per fortuna, dice, nessuno è sembrato tentato da gesti eclatanti. «Ho visto i ragazzi molto attaccati alla dimensione concreta: come devo organizzarmi, cosa devo fare... In più, il lockdown dava più tempo per l'introspezione, con un taglio di resilienza».
IL GRUPPO
Il gruppo degli Ansiosi anonimi in modalità tradizionale, con incontri mensili di auto-aiuto mediati, senza obbligo di iscrizione o prenotazione, è stato attivato a febbraio del 2017 con circa 30-35 studenti di media e ha sempre visto una buona partecipazione. La decisione di offrire uno strumento di auto-aiuto per i ragazzi sempre più fragili e di concentrare gli incontri sul tema dell'ansia era nata proprio per la presenza di così tanti sos legati alle angosce collegate alle aspettative altrui (sia reali, sia soltanto immaginate). Il primo motivo per cui gli universitari friulani scelgono di andare da un professionista della psiche, infatti, come era emerso già in passato è proprio la pressione che sentono addosso. L'obiettivo - e a maggior ragione con il covid alle porte - è sempre stato quello di far capire loro che non sono affatto soli.
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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