LA SITUAZIONE
PADOVA La città si prepara alla stretta contro i cortei. Da

Giovedì 4 Novembre 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA La città si prepara alla stretta contro i cortei. Da inizio estate ce ne sono stati 16 contro il Green Pass, ma entro la prossima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, che si ri-aggiornerà martedì prossimo, si arriverà a 18: uno è previsto per oggi, con lo stesso percorso di quello di martedì, e uno - come ormai di consueto - per sabato. Su quest'ultimo la questura sta ancora studiando assieme agli organizzatori il luogo più adatto dove far sfilare il serpentone di no green pass.
In ogni caso le premesse, gettate ieri sul tavolo della prefettura dalle autorità che partecipano al Cosp, fanno propendere per la linea dura dettata dalla preoccupante crescita dei contagi da Covid.
L'ULTIMA GOCCIA
A far traboccare il vaso, oltre ai sedici cortei contro il Green Pass già svolti, la decisione dei manifestanti di organizzarne ben tre nella stessa settimana: martedì, oggi e sabato. Senza contare la violenta protesta in Prato della Valle di lunedì degli antagonisti contro il premier brasiliano Jair Messias Bolsonaro.
LA SCELTA
Non è una scelta facile quella di vietare le manifestazioni. Nè da prendere né da attuare dato che si tratta di un diritto tutelato dalla Costituzione, che però si può superare se diventa - tra le altre cose - un problema di pubblica sicurezza. Per questo ieri le autorità hanno ascoltato il direttore generale della Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna, che ha snocciolato i dati sulla preoccupante situazione pandemica. Situazione che potrebbe solo che peggiorare con questi continui assembramenti di migliaia di persone quasi sempre senza mascherine.
E proprio perché non si tratta di una scelta facile, l'organismo ha deciso di ri-aggiornarsi a martedì prossimo per prendere una decisione definitiva. Nel frattempo si passerà da 16 a 18 cortei anti Green Pass.
L'ESASPERAZIONE
A favore del pugno di ferro l'assessore alla Sicurezza di Padova, Diego Bonavina: «Lo so, il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione, ma detto questo serve rispetto per la stragrande maggioranza della popolazione che vuole tornare alla normalità. Dopo 16 manifestazioni, ora c'è un po' di stanchezza». Ma anche il prefetto Raffaele Grassi ha evidenziato la necessità di studiare approfonditamente la questione.
La riunione del Cosp, dopo un primo momento che ha visto protagonisti il prefetto, il questore Antonio Sbordone, il vice Comandante provinciale dell'Arma Roberto Grassi, il Comandante provinciale della Gdf Luigi Esposito, nonché il Sindaco Sergio Giordani accompagnato dagli assessori Bonavina e Bressa e dal comandante della polizia locale Lorenzo Fontolan, ha ospitato anche i rappresentanti delle associazioni di categoria dei commercianti e dei pubblici esercizi che da tempo lamentano come questi cortei paralizzino il centro, rendendo ancor più difficile la situazione lavorativa dei loro associati.
«Come fino ad oggi avvenuto - spiegano dalla prefettura - la scelta del percorso, frutto dell'attività di mediazione tra Questura e promotori, si porrà il fine di contemperare i contrapposti interessi in gioco».
Marina Lucchin
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