La scommessa in tempi di crisi: al posto delle ciabatte i balocchi

Lunedì 1 Giugno 2020
La scommessa in tempi di crisi: al posto delle ciabatte i balocchi
NUOVA VETRINA
BELLUNO La città che cambia. Per una serranda tirata giù ce n'è una che si rialza. A due passi da piazza Piloni ed altri due da piazza dei Martiri (all'ex Sanitaria Bellinazzi) in vetrina vedremo da mercoledì 3 giugno, giorno dell'apertura una montagna di giocattoli in legno: la casetta per gli uccellini, i birilli, il cavallino a dondolo, la pista per far correre le biglie tutta da assemblare. Il negozio Argà cambia sede. Ma non si tratta di mero trasferimento da via Caffi. Le novità non saranno immediate, ma ci sono.
LA SORPRESA
«Abbiamo avviato contatti con nuove ditte, i giochi nuovo sono in arrivo, ma la chiusura a cui la pandemia ci ha costretti ha cambiato la tempistica» precisano i titolari, Simone Arnoldo e la moglie Loretta Gamba. Il botto, a livello di innovazione, è un altro: «In una piccola stanzetta tutte le mamme potranno fermarsi ad allattare in tranquillità, o potranno entrare solo per cambiare il pannolino spiega Simone Arnoldo si tratta di un servizio utile che vogliamo dare alle mamme di Belluno, città dove, ci pare, una simile possibilità non esiste. Noi crediamo di andare incontro ad una esigenza. Certo in un ambiente pulito, accogliente e gioioso». Loretta e Simone vivono in Val di Zoldo, lui originario di Pecol, lei di Bragarezza. E zoldano è il nome del negozio, visto che argà è la resina del larice: «La linfa, la vita dell'albero», precisano il significato gli Arnoldo. Albero, quindi, che è legno e che torna gioco per i bambini. Loretta e Simone avevano aperto il negozio che predilige giocattoli in materiali naturali e privi di batteria nel 2013, in via Caffi.
SALTO DI QUALITÀ
Dopo sette anni, oggi, il salto: «Qui, ora, abbiamo il 50% di spazio in più. Ciò ci permetterà, tra l'altro, di ampliare il progetto che vede l'offerta di laboratori dei laboratori. Sono gratuiti, dedicati ai bambini. Insegniamo a costruire animaletti con i tronchi raccolti lungo i torrenti, con le pigne del bosco». E i bimbi costruiscono, anche, coroncine con i fiori. La clientela è varia. Accomunata, però, da uno stesso concetto: non deve essere il gioco a comandare. C'è da chiedersi chi e cosa sceglie tra gli scaffali. «I papà, negli ultimi anni, sono più partecipi e in aumento. Cercano per lo più il gioco che non sia fine a se stesso, ma che faccia pensare a come si risolve un problema, o un gioco in cui si debbano mettere le mani». Altro stile le mamme: «Puntano ad un regalo che sia poetico e che duri nel tempo. Comunque se in negozio entrano i bambini sono loro a decidere».
Daniela De Donà
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