La Brexit al traguardo brusco risveglio per l'Europa

Lunedì 9 Dicembre 2019
Francesco Grillo
Su una cosa sono tutti d'accordo: le elezioni politiche che si svolgono tra i preparativi delle prossime feste di Natale, sono le più importanti e difficili che il Regno Unito abbia affrontato dalla fine della seconda Guerra mondiale. Dopo il 12 Dicembre, la società inglese non sarà più la stessa. Questa data potrebbe, anzi, anche segnare il punto di rottura definitivo di un ordine globale fondato sull'egemonia della democrazia liberale e delle organizzazioni internazionali che furono gli inglesi (e gli americani) a concepire, promuovere, difendere.
Sono elezioni molto importanti anche per l'Europa che, dall'inizio della vicenda Brexit osserva le convulsioni oltremanica con un certo distacco. Quasi con una punta di malcelata soddisfazione per la difficoltà che gli inglesi si sono autoimposti osando la strada mai tentata prima del divorzio dall'Unione. Tuttavia, quel distacco è stato un errore tragico, perché a Londra sta perdendo un europeismo che non riesce ad andare aldilà della difesa di un progetto glorioso ma logoro e che ha l'urgenza di capire che certi valori si salvano solo se ne rinnoviamo radicalmente le forme. E sta vincendo Boris Johnson che dimostra di avere, come Trump, poche idee. Ma chiare. Mai è sembrato così diviso il Regno Unito che appare sospeso tra due esiti entrambi estremi. Entrambi grado di cambiarne la natura. Da una parte la possibilità, con la vittoria dei Tories, di uscire, finalmente, dall'Unione europea.
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