L'ANALISI
PORDENONE Il dato grezzo, aggregato e per giunta spalmato su più

Mercoledì 15 Luglio 2020
L'ANALISI
PORDENONE Il dato grezzo, aggregato e per giunta spalmato su più anni, fotografa solo un aspetto, pur significativo: in sei anni, secondo l'Ires che ha rielaborato le stime dell'Istat, il Friuli Venezia Giulia ha perso 18mila abitanti. Come se a sparire fosse stato un comune di medie dimensioni, vista la natura del territorio. E in tutto il 2019 il balzo negativo è stato di 4.180 persone. Colpa del crollo delle nascite (334 in meno rispetto al dato del 2018) abbinato alla mancanza di ricambio fornito nel recente passato dall'immigrazione regolare. Rispetto al picco toccato in regione nel 2007 (10.557 nuovi nati), nel 2019 si è rilevato un numero di nascite inferiore di circa tremila unità, il più basso almeno dai primi anni 90.
Ma anche in un quadro in cui il segno meno è quello più visibile, ci sono delle distinzioni, e riguardano la provincia di Pordenone, che contrariamente a gran parte del Friuli Venezia Giulia riesce a trattenere più efficacemente i suoi abitanti.
FRIULI OCCIDENTALE
Il Pordenonese nell'ultimo anno ha perso solo lo 0,05 per cento della popolazione, contro lo 0,52 record di Udine.
Ma è andando ancora più a fondo che ci si accorge come ci siano anche delle realtà in controtendenza. È il caso ad esempio di alcuni comuni dell'hinterland pordenonese (confinanti o quasi con il capoluogo) che si dimostrano attrattivi e che riescono addirittura a incrementare la propria popolazione. Sono vicini al centro nevralgico della provincia, ma leggermente più economici della città, ecco perché in molti casi calamitano nuovi residenti. E a battere tutti è San Vito al Tagliamento, con 130 residenti in più in un anno segnato per molti altri comuni dal calo di abitanti. Bene anche Cordenons, che accoglie 66 persone in più. Crescono Azzano, Brugnera, Casarsa, Fiume Veneto, Pasiano, Cordovado.
E il capoluogo? Pordenone fa registrare la performance migliore (159 persone in più in 12 mesi), ma se rapportato ai residenti totali (51.714), San Vito cresce di più.
I FLUSSI
La fascia montana pordenonese perde ancora abitanti, anche se lo fa a un ritmo inferiore a quello degli anni scorsi. E ci sono anche delle eccezioni. A Clauzetto, ad esempio, si registrano tre abitanti in più, mentre a Meduno l'aumento è di otto persone. Record a Pinzano, con 16 abitanti in più rispetto al 2018. Il resto della montagna perde residenti, anche se il calo non supera in nessun caso le 20 unità. A guadagnarne sono i comuni della pianura, dove l'offerta è maggiore e il lavoro si trova più facilmente.
Esemplare in questo senso il caso del comune-enclave di Vajont, appoggiato alla Pedemontana: in un anno ha guadagnato 25 abitanti su un totale che ora è arrivato a 1.688 residenti.
IL QUADRO
Il calo osservato nell'ultimo anno si è concentrato nella provincia di Udine (-2.758 unità, pari a -0,52%), ma è stato consistente anche in quella di Trieste (-945 residenti, pari a -0,40%). Le province di Pordenone (-0,05%) e Gorizia (-0,24%) presentano una maggiore tenuta.
Tra i cinque comuni più grandi della regione spiccano gli incrementi di Monfalcone (+304 residenti, pari a +1,07%) e Pordenone (+159, +0,31%). Si può infine osservare che sia la componente maschile sia quella femminile sono diminuite in misura percentualmente analoga (rispettivamente -0,35% e -0,34%). Nel corso del 2019 tra i residenti in regione sono state registrate 7.495 nascite (334 in meno rispetto al 2018, pari a -4,3%) e 14.318 decessi (188 in meno rispetto al precedente anno, -1,3%). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per -6.823 unità.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci