L'ALLARME
BELLUNO L'accordo con il governo c'è ed è stato siglato martedì

Venerdì 9 Aprile 2021
L'ALLARME
BELLUNO L'accordo con il governo c'è ed è stato siglato martedì sera. Eppure, per alcune aziende, potrebbe non essere così semplice avviare una mini campagna vaccinale interna. Pensiamo agli alberghi. A uno dei settori che, in provincia di Belluno, soprattutto nella parte alta, fa da traino all'economia di interi comuni. «Il problema è questo spiega il presidente di Federalberghi Walter De Cassan La vaccinazione può essere organizzata facilmente negli alberghi grossi, ma noi abbiamo tante piccole aziende che oltre ad avere pochi dipendenti non hanno nemmeno il medico competente». Senza contare che alcune realtà si trovano in zone che non sono sempre facilmente accessibili. Queste caratteristiche renderebbero la campagna vaccinale oltremodo lenta e gravosa. Nel Bellunese, infatti, gli alberghi con più di 30 dipendenti sono pochi. Ecco allora la proposta di vaccinarli tutti in un colpo solo.
CAMPAGNA MIRATA
«Penso allo stadio di Alleghe o a Longarone Fiere continua De Cassan Siamo poche migliaia. Credo che in un giorno o due sarebbe possibile vaccinare tutti». L'idea non è così irrealizzabile. Fino a qualche tempo fa, quando i vaccini arrivavano in quantità soddisfacenti, l'Ulss 1 riusciva a somministrarne anche 2mila al giorno. Certo, rimangono ipotesi. Bisogna capire prima come proseguirà la campagna vaccinale che, dopo la recente battuta d'arresto, a causa di AstraZeneca, potrebbe ripartire a fine mese con l'arrivo di Johnson&Johnson. Di certo, il vaccino sarà fondamentale per viaggiare e quindi per raggiungere anche la provincia all'ombra delle Dolomiti.
SETTORE AL SICURO
Immunizzare il settore alberghiero significherebbe «dare un forte segnale al potenziale turista, dirgli che gli alberghi sono sicuri. Quest'estate la partita si giocherà sulla sicurezza, molto più dell'anno scorso». De Cassan conta di ottenere un incontro con i vertici dell'Ulss per la settimana prossima. Ora che il Protocollo c'è, è necessario capire come farlo funzionare. La richiesta da parte degli albergatori bellunesi è di istituire un fine settimana di vaccini. Non importa se nelle forma del drive-in o in spazi aperti come lo stadio di Alleghe. L'importante è potersi vaccinare e farsi trovare pronti per la stagione estiva. Il mondo dell'industria, invece, è pronto e aspetta soltanto forniture di vaccino più consistenti.
LE AZIENDE
In provincia di Belluno hanno aderito 51 aziende. In primis Luxottica che ha già acquistato iper-congelatori per i vaccini, come Pfizer, che richiedono temperature molto basse. Ma nella lista c'è anche Costan-Epta, l'azienda di Limana specializzata nella refrigerazione commerciale di alta qualità. «Abbiamo aderito fin da subito alla chiamata di Confindustria fa sapere il gruppo Epta mettendo a disposizione le nostre strutture per l'eventuale campagna di vaccinazione, in tutti gli stabilimenti, incluso quello di Limana». E specifica: «Attualmente stiamo attendendo ulteriori indicazioni sulle modalità di somministrazione del vaccino ai lavoratori, nel rispetto delle regole e procedure definite nel Protocollo siglato, sia da parte delle strutture di Confindustria che dal medico competente».
INCONTRO PRELIMINARE
Nell'accordo siglato martedì sera tra ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico, Inail e commissario straordinario emergenza Covid con le parti sociali, si parla di tre le possibilità. Le aziende potranno organizzare le vaccinazioni direttamente nel luogo di lavoro (chiedendo il supporto delle associazioni di categoria). Oppure potranno ricorrere a strutture sanitarie private attraverso convenzioni o alle strutture territoriali dell'Inail. L'Ulss 1 spiega che «c'è stato un incontro preliminare con Confindustria per un'eventuale pianificazione delle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, secondo le indicazioni e le modalità previste dalla pianificazione nazionale e regionale e alle disponibilità di vaccino. Al momento l'azienda è concentrata sul completamento della campagna vaccinale per gli over 80 e i vulnerabili». In altre parole: finché non arriveranno quantità soddisfacenti di vaccino l'accordo con le aziende rimarrà fermo.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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