L'AGGUATO
CONEGLIANO È stata aggredita da un uomo e da una donna all'interno

Giovedì 18 Gennaio 2018
L'AGGUATO
CONEGLIANO È stata aggredita da un uomo e da una donna all'interno dell'ambulatorio della guardia medica dell'ospedale De Gironcoli di Conegliano. E adesso non riesce più a dimenticare quelle scene. Soffre di ansia costante. Non dorme di notte. Una situazione terribile. Tanto che ha deciso di lasciare il lavoro. Per ora tira avanti. Pur tra mille difficoltà, continua il servizio in guardia medica. Ma ha già preavvisato l'Usl della Marca. E alla fine di febbraio se ne andrà. Protagonista della disavventura è una dottoressa 30enne della continuità assistenziale. Il fattaccio è avvenuto nella mattina del 30 dicembre scorso. Di sabato, dalle 10 alle 20, come previsto, l'ambulatorio della guardia medica non è aperto: i camici bianchi sono reperibili per telefono o per visite domiciliari non differibili.
LA CHIAMATA
A seguito di una chiamata, la 30enne si era offerta di preparare la ricetta di un antinfiammatorio per un giovane che sarebbe passato a ritirarla in sala d'attesa prima delle 20. «Mi sono raccomandata che una volta arrivato qui, il ragazzo telefonasse al nostro numero identificandosi racconta la dottoressa in quanto non rispondiamo al citofono al di fuori degli orari di ambulatorio previsti dall'Usl». Alle 11 è arrivata la telefonata in questione. Solo a quel punto è uscita dalla stanza dei medici, che è sempre chiusa a chiave per motivi di sicurezza, per andare a consegnare la ricetta. Tutto sembrava a posto.
IN DUE ALLE SPALLE
Ma non si era accorta che c'erano due individui alle sue spalle. «Un attimo prima che potessi richiudere la porta della stanza dei medici, qualcuno dal retro l'ha spinta con una tale e improvvisa violenza da sbattermela addosso e farmi sobbalzare all'indietro per il forte contraccolpo è la scena rivissuta dalla dottoressa ho urlato per lo spavento e sono corsa al telefono per chiamare aiuto. Nel frattempo i due individui che avevano cercato di sfondare la porta hanno fatto irruzione nella stanza urlando. Non ricordo le loro parole, tale era il mio spavento».
L'AIUTO
Fortunatamente la dottoressa non era sola. In turno con lei c'erano altre due colleghe: «Una è corsa in mio soccorso bloccando le due persone mentre io contattavo il 113 chiedendo aiuto continua la 30enne probabilmente i due, resisi conto che non mi trovavo sola nella stanza e che avevo avuto la possibilità di chiamare immediatamente soccorso, hanno desistito dall'intento di aggressione e sono scappati». Lei, però, è riuscita a vederli in faccia: un uomo alto e stempiato e una donna con gli occhiali. Sul posto qualche minuto dopo è arrivata una volante dei carabinieri di Susegana.
SOTTO CHOC
Ma purtroppo per la dottoressa la cosa non si è conclusa lì: «Nelle ore successive mi sono sentita talmente male per lo choc che una collega mi ha somministrato un ansiolitico: avevo tremori scuotenti degli arti superiori e della mandibola, senso di vomito e cardiopalmo». Il giorno dopo si è rivolta al pronto soccorso di Conegliano. In codice verde. «Dal giorno dell'aggressione soffro di ansia costante e mi è impossibile dormire la notte. La mancanza del sonno notturno mi provoca cefalea e nausea continua durante il giorno conclude la dottoressa durante i turni di lavoro in guardia medica il mio malessere è tale da impedirmi di lavorare con serenità».
Mauro Favaro
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