IN FABBRICA
PORDENONE Un terzo operaio è risultato positivo al Coronavirus

Sabato 19 Settembre 2020
IN FABBRICA
PORDENONE Un terzo operaio è risultato positivo al Coronavirus alla Electrolux di Porcia. La notizia è trapelata ieri mattina ed è stata comunicata dalla Rsu di fabbrica. Si tratta di un addetto che però lavorava in un reparto diverso e separato rispetto ai primi due colleghi contagiati. Non si sarebbe quindi in presenza di un vero e proprio focolaio interno all'azienda, bensì di casi singoli e in quanto tali più facilmente gestibili. «Sono stati messi in quarantena fiduciaria otto lavoratori che hanno operato in sua prossimità - fanno sapere i responsabili della Rsu -. Nelle prossime ore saranno sottoposti al tampone e successivamente saranno informati dell'esito, che nel caso fosse negativo, come tutti auspichiamo consentirà loro di riprendere il lavoro già da lunedì prossimo». Si segue quindi lo stesso metodo adottato nei due casi precedenti: la produzione va avanti e si isolano solo i contatti della persona contagiata. Il terzo operaio positivo aveva avvertito i sintomi della malattia in azienda.
L'ACCORDO
Regione e Confindustria Fvg si apprestano a siglare un protocollo d'intesa per avviare un'attività di prevenzione dell'insorgenza di focolai da Covid-19 nelle grandi aziende. Il testo dell'accordo è stato approvato dalla giunta regionale. L'obiettivo è individuare una grande azienda che per caratteristiche e numerosità della popolazione lavorativa potrebbe rinvenire situazioni di maggior rischio di contagio e avviare al suo interno un'attività sperimentale di prevenzione. La sperimentazione avrà durata di due mesi e verrà svolta sulla base di una procedura di contenimento dell'infezione predisposta dall'Azienda sanitaria Giuliano Isontino (Asugi) con il coinvolgimento dei medici competenti delle imprese e i datori di lavoro che garantiranno maggiore informazione e controllo dei dipendenti sui sintomi da Covid-19. Considerato l'elevato numero di soggetti positivi al virus ma asintomatici, verrà attivata una procedura per individuare precocemente situazioni di rischio. Con cadenza settimanale, il datore di lavoro, anche con il coinvolgimento del medico competente, svolgerà un'attività di sensibilizzazione attiva nei confronti dei propri dipendenti, richiedendo loro di comunicare ogni eventuale situazione di rischio infettivo. In caso di situazione di rischio, datore e medico potranno procedere a isolare temporaneamente il dipendente, richiedere o effettuare l'esecuzione del tampone, attivare il Dipartimento di Prevenzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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