Impianti di risalita è scontro Prade: «Serviva chiarezza»

Lunedì 28 Settembre 2020
LA POLEMICA
BELLUNO Continua a destare scalpore, in città, la notizia che gli impianti di risalita del Nevegàl rimarranno fermi anche quest'inverno, nonostante ci siano dei soggetti che si erano detti pronti a gestirli, una volta che Palazzo Rosso li avesse acquisiti da Alpe del Nevegàl. Gli operatori del Colle hanno chiesto le dimissioni del sindaco, i consiglieri di minoranza assistono invece ad una debalce politica «di un'amministrazione che ha fallito in otto anni di inerzia e demagogia», utilizzando un'espressione di Francesco Pingitore (Patto belluno Dolomiti). «Questa squadra di governo avrebbe dovuto essere chiara fin dal principio sbotta Paolo Gamba dicendo che non le interessava la stagione invernale e che avrebbe puntato sull'estate». Il consigliere di Belluno è di tutti, già assessore sotto l'amministrazione di Antonio Prade, fa un passaggio in più. «La genesi di questa vicenda parte dalla decisione del sindaco Jacopo Massaro di non aver portato avanti il progetto Abitare il Nevegàl e di aver fatto fallire la Nis».
PROGETTO ABBANDONATO
Un progetto che si incentrava, in primis sulla scuola alberghiera svizzera del turismo Swiss Hotel Management School, ma che si completava con altre attività specificatamente individuate per dare una precisa e stabile identità frazionale (polo urbano) a tutta la zona del Nevegàl. «Pazienza se a Massaro non piaceva Abitare il Nevegàl, se almeno avesse pensato a qualcosa si strutturato. Non ha tenuto buono nemmeno ciò che ora sarebbe disposto a rifare, per esempio il Parco Avventura, per il quale afferma di voler avviare un bando per identificare un soggetto privato. Ci vuole una visione più larga sul Nevegàl, non idee qua e là», conclude il consigliere Gamba. Il collega del Patto Belluno Dolomiti sposta la vicenda sul piano politico: «Il Pd vuole fare un'alleanza con chi ha immobilizzato la città, ovvero questa amministrazione. A me non interessa fare una mozione di sfiducia perché sarebbe una bolla di sapone. Ora più che mai serve riunire il centro destra. Se penso ad Abitare il Nevegàl mi mangio le dita, e pensare che non avevamo Unifarco pronto a sostenerci, quella volta».
LE TURBOLENZE
Evidentemente non tutto il Pd sta dalla parte di Massaro. Quinto Piol, che fa parte del Circolo castionese del Pd, con delega al Nevegàl affida il suo commento sui social: «In effetti otto anni sono stati troppo pochi per risolvere la questione. Una storia indecente», ricordando come «ora un progetto strategico quadro c'è, elaborato da tutti i soggetti interessati (pubblici e privati) frutto del lavoro partecipato di circa un anno. Si chiama #progettanevegaldomani. È stato fatto proprio pure dalla amministrazione comunale ma, di fatto viene serenamente, ignorato come si usa fare tante volte in questi tempi».
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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