IL DIBATTITO
BELLUNO Tutti d'accordo. Le opere non sono una possibilità

Mercoledì 29 Gennaio 2020
IL DIBATTITO BELLUNO Tutti d'accordo. Le opere non sono una possibilità
IL DIBATTITO
BELLUNO Tutti d'accordo. Le opere non sono una possibilità ma sono l'unica possibilità, per arrivare all'obiettivo. Un faccia a faccia quello tra Giovanni Malagò, numero uno del Coni, Luca Zaia, Antonio Rossi (sottosegretario della Regione Lombardia), il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina e Alessandro Benetton (Fondazione Cortina 2021) che non ha registrato sussulti. Ma durante il quale il presidente della Regione ha raccontato come è nata l'idea di una candidatura Olimpica di Cortina. Un'idea che non è partita dall'alto. Ma neppure dal basso.
LA GENESI
«Ventiquattro ore prima che scadessero i termini abbiamo depositato la richiesta. Avevo visto che volevano concorrere Torino e Milano e mi sono detto, qui nasce un casino. Così ho detto agli uffici di lavorarci e siamo partiti. Al sindaco di Cortina, Ghedina (seduto ad un paio di poltrone di distanza sullo stesso palco ndr) ne ho parlato quando è stato il momento di farlo. Dal territorio non ho avuto nessuna spinta». «Zaia lo ha fatto perché sapeva che a Cortina non trovava la Appendino o la Raggi» replica poi Gianpietro Ghedina che rimedia un pollice alzato dal governatore. A raccontare di quei giorni frenetici anche Malagò: «Quando ho visto un messaggio di Zaia sul cellulare - racconta - ho detto, oddio che succede. Il giorno dopo ho chiamato per capire se potevamo candidarci con il doppio nome di Cortina e Milano».
BELLA ADDORMENTATA
Una sfida a cui il territorio inizialmente ha faticato a reagire. Lo ha raccontato anche Alessandro Benetton, Fondazione Cortina 2021: «Cortina sembrava la Bella Addormentata. Sembrava non crederci, si dava per sconfitta, quasi non voleva partecipare. La sfida più grande è stata quella di vincere la diffidenza della comunità locale. C'è stata poi confusione sulle priorità. Il primo passaggio è stato prendere esempio da quello che è stato expo. Così arriveremo con la pista Vertigine per i mondiali di sci». Ma quando il comitato Olimpico è arrivato a Cortina per vedere lo stato dell'arte il lavoro preparatorio per i Mondiali del 2021 si è rivelato determinante. «Si è visto il potenziale, l'energia che faceva rotolare la palla di neve verso valle». Ha spiegato dal palco Benetton che si è anche soffermato sull'idea del maxi Carosello sciistico che metterebbe in rete tutti gli impianti della provincia. «All'estero - ha spiegato Zaia - immagino che questa possibilità faccia paura da quanto competitivo diventerebbe il territorio». Il presidente della Regione si è poi soffermato sulla questione opere pubbliche scandagliando a fondo la via per raggiungere gli obiettivi.
PRIORITÀ LONGARONE
«Il nodo di Longarone per noi è una priorità. Non pensiamo al consenso per le opere perché se ci avessimo pensato probabilmente qualcuno non le avrebbe neppure presentate. Certo è che oggi abbiamo un comitato contro qualsiasi cosa. Ci manca solo un comitato contro il vicino di casa che innaffia il giardino. Bisogna pensare a un paese che deve crescere. Qualcuno deve fare qualcosa per la crescita di questo paese, altrimenti questo Paese non cresce più. Io rimango convinto che serva un commissario ma in Italia abbiamo un partito convinto che dietro una carriola di malta ci debba essere un ladro. Noi abbiamo in mente il più grande complesso sciistico del mondo. Io capisco i comitati, capisco tutti, ma per me è un mantra: le opere bisogna farle».
SERVE UN COMMISSARIO
Per il presidente della Regione la soluzione è una strada già percorsa. «Scegliete un magistrato, qualcuno di indubbia moralità ma diamo pieni poteri a qualcuno altrimenti questo Paese ha perso».
A.Z.
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