IL CASO
UDINE In Friuli è allarme tartarughe. Piccola e simpatica, la tartaruga palustre americana, la Trachemys scripta è tra le specie invasive più pericolose per la biodiversità locale. Ecco perché i provvedimenti adottati dall'Europa e dall'Italia diventano sempre più restrittivi: entro il 31 agosto 2019 tutti i detentori di queste tartarughe d'acqua dovranno denunciarne il possesso. La data di scadenza per la comunicazione era il 14 agosto 2018, poi prorogata di un anno, ma tra i possessori di questi piccoli animali si è scatenato il panico da burocrazia e li stanno rilasciando in natura, probabilmente inconsapevoli dei danni che posso provocare.
La Trachemys scripta, infatti, è stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie esotiche invasive più dannose al mondo; voraci, onnivore, senza particolari esigenze di habitat, queste testuggini sono temibili predatrici di anfibi, pesci, insetti e uova, si adattano bene al nostro clima, competono con le specie locali e proliferano anche in natura causando un serio impatto negativo sulla biodiversità, tanto che non sarà più possibile a meno che non se possieda già uno o più esemplari - importare, commercializzare o regalare le tartarughe né tantomeno far riprodurre una qualsiasi delle sottospecie di Trachemys scripta, con multe che vanno da 1.000 ai 50.000 euro.
IL CENTRO DI RECUPERO
Al centro regionale di recupero di animali esotici nei pressi dell'Isola della Cona a Grado ne stanno arrivando a decine, portate da detentori impauriti dalla nuova legge. «Qui abbiamo dei laghetti recintati da cui non possono fuggire e vi rimangono fino alla morte naturale spiega Damiano Baradel, responsabile del Centro ; ne abbiamo centinaia. La gente si preoccupa, mentre è sufficiente scaricare un modulo, compilarlo e inviarlo per poter continuare a tenere la tartaruga. Il mio timore è che molti di questi esemplari vengano abbandonati, rilasciati in natura creando un danno al nostro ecosistema. Servirebbero altre strutture, almeno per ospitare le tartarughe che non comportano nemmeno una spesa eccessiva».
Ma tutti fanno riferimento al Centro regionale e oggi tra tartarughe e altre specie esotiche gli animali ospitati sono oltre 1.000; le testuggini sono centinaia, oltre a 300 pappagalli, un cammello e dei lama. In questo caso si tratta di animali sequestrati, ma a bussare alle porte di questo rifugio sono anche tanti privati cittadini che hanno acquistato, un po' incautamente, un animale impegnativo. È il caso di un pitone reale trovato a Lignano Sabbiadoro lo scorso anno dentro una borsa e un drago barbuto, un docile sauro che può arrivare agli 80 centimetri di lunghezza e a fargli compagnia ci sono anche un iguana e tanti cincillà. «Il record lo abbiamo raggiunto nel 2015 con 5.700 animali ricorda Baradel , tra specie esotiche e selvatiche, ma queste ultime vengono curate e liberate».
CANI DALL'EST
Negli ultimi anni arrivano al centro anche tanti cuccioli di cane sequestrati dopo essere arrivati illegalmente dai paesi dell'Est e nel 2010 è stato ospitato persino un cucciolo di leone. Sequestri a parte, il centro è un riferimento per chi non ce la fa proprio a gestire gli animali esotici tra le mura di casa, una moda che ha preso piede da alcuni anni e che non accenna a cambiare: serpenti, iguane e ragni velenosi in molte famiglie hanno preso il posto degli amici a quattro zampe, cani o gatti che siano. «Bisogna pensarci bene prima di prendere un animale esotico spiega Baradel :troppo spesso questi animali vengono acquistati con superficialità e senza considerare che la loro gestione, una volta adulti, può risultare impegnativa e difficile».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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UDINE In Friuli è allarme tartarughe. Piccola e simpatica, la tartaruga palustre americana, la Trachemys scripta è tra le specie invasive più pericolose per la biodiversità locale. Ecco perché i provvedimenti adottati dall'Europa e dall'Italia diventano sempre più restrittivi: entro il 31 agosto 2019 tutti i detentori di queste tartarughe d'acqua dovranno denunciarne il possesso. La data di scadenza per la comunicazione era il 14 agosto 2018, poi prorogata di un anno, ma tra i possessori di questi piccoli animali si è scatenato il panico da burocrazia e li stanno rilasciando in natura, probabilmente inconsapevoli dei danni che posso provocare.
La Trachemys scripta, infatti, è stata inserita nell'elenco delle 100 tra le specie esotiche invasive più dannose al mondo; voraci, onnivore, senza particolari esigenze di habitat, queste testuggini sono temibili predatrici di anfibi, pesci, insetti e uova, si adattano bene al nostro clima, competono con le specie locali e proliferano anche in natura causando un serio impatto negativo sulla biodiversità, tanto che non sarà più possibile a meno che non se possieda già uno o più esemplari - importare, commercializzare o regalare le tartarughe né tantomeno far riprodurre una qualsiasi delle sottospecie di Trachemys scripta, con multe che vanno da 1.000 ai 50.000 euro.
IL CENTRO DI RECUPERO
Al centro regionale di recupero di animali esotici nei pressi dell'Isola della Cona a Grado ne stanno arrivando a decine, portate da detentori impauriti dalla nuova legge. «Qui abbiamo dei laghetti recintati da cui non possono fuggire e vi rimangono fino alla morte naturale spiega Damiano Baradel, responsabile del Centro ; ne abbiamo centinaia. La gente si preoccupa, mentre è sufficiente scaricare un modulo, compilarlo e inviarlo per poter continuare a tenere la tartaruga. Il mio timore è che molti di questi esemplari vengano abbandonati, rilasciati in natura creando un danno al nostro ecosistema. Servirebbero altre strutture, almeno per ospitare le tartarughe che non comportano nemmeno una spesa eccessiva».
Ma tutti fanno riferimento al Centro regionale e oggi tra tartarughe e altre specie esotiche gli animali ospitati sono oltre 1.000; le testuggini sono centinaia, oltre a 300 pappagalli, un cammello e dei lama. In questo caso si tratta di animali sequestrati, ma a bussare alle porte di questo rifugio sono anche tanti privati cittadini che hanno acquistato, un po' incautamente, un animale impegnativo. È il caso di un pitone reale trovato a Lignano Sabbiadoro lo scorso anno dentro una borsa e un drago barbuto, un docile sauro che può arrivare agli 80 centimetri di lunghezza e a fargli compagnia ci sono anche un iguana e tanti cincillà. «Il record lo abbiamo raggiunto nel 2015 con 5.700 animali ricorda Baradel , tra specie esotiche e selvatiche, ma queste ultime vengono curate e liberate».
CANI DALL'EST
Negli ultimi anni arrivano al centro anche tanti cuccioli di cane sequestrati dopo essere arrivati illegalmente dai paesi dell'Est e nel 2010 è stato ospitato persino un cucciolo di leone. Sequestri a parte, il centro è un riferimento per chi non ce la fa proprio a gestire gli animali esotici tra le mura di casa, una moda che ha preso piede da alcuni anni e che non accenna a cambiare: serpenti, iguane e ragni velenosi in molte famiglie hanno preso il posto degli amici a quattro zampe, cani o gatti che siano. «Bisogna pensarci bene prima di prendere un animale esotico spiega Baradel :troppo spesso questi animali vengono acquistati con superficialità e senza considerare che la loro gestione, una volta adulti, può risultare impegnativa e difficile».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA