IL CASO
ROMA L'altolà di Matteo Renzi alla riconferma di Ignazio Visco per

Mercoledì 18 Ottobre 2017
IL CASO
ROMA L'altolà di Matteo Renzi alla riconferma di Ignazio Visco per il secondo mandato di governatore della Banca d'Italia, potrebbe avere avuto l'effetto di accelerare il processo di nomina da parte di Paolo Gentiloni. C'è chi ritiene che il premier, cui l'articolo 18 dello statuto di Palazzo Koch attribuisce il potere di proposta da inoltrare al Consiglio Superiore che deve esprimere un parere, voglia muoversi al più presto. Fonti bene informate riferiscono di uno scambio telefonico avvenuto ieri in serata, quando si era placata la fibrillazione per l'uscita della mozione renziana, tra il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica, cui spetta l'atto finale della firma del decreto. Già nelle prossime ore, e comunque entro venerdì, Gentiloni potrebbe formalizzare la designazione con una lettera a Ignazio Musu, consigliere anziano del Consiglio Bankitalia, anche in considerazione del fatto che i tempi si sono fatti molto stretti. C'è da parte dei 13 membri del Consiglio Superiore grande attesa per la convocazione di una riunione straordinaria, molto prima di quella ordinaria fissata per lunedì 30: se i tempi fossero compatibili il gradimento scontato dell'organo di Palazzo Koch potrebbe avvenire già sabato 21 o al più tardi nei primi giorni della prossima settimana.
FILE SERRATE
Intanto in Via Nazionale, dove ieri la prima reazione nell'apprendere della mozione del Pd è stata soprattutto di sorpresa - avendo ormai dato per scontato il reincarico a Visco dopo i numerosi segnali in questo senso - in breve si è assistito a una sorta di serrate le file a tutti i livelli. Ciò che ha destato maggiore preoccupazione non è tanto il percepire che la candidatura di Visco veniva messa nuovamente in discussione - con tutto ciò che avrebbe comportato sul fronte della stabilità dei mercati a partire da questa mattina - bensì il fatto che veniva implicitamente violata l'autonomia dell'istituto centrale, non avendo il Parlamento alcun ruolo istituzionale nella nomina del governatore. Non a caso in serata, fonti di via nazionale ribadivano che Bankitalia «fa interamente il suo dovere nelle diverse funzioni che svolge, applicandovi competenza e coscienza». In particolare, relativamente alla vigilanza bancaria «in questi anni segnati dalla più grave crisi economica della storia moderna d'Italia, ha difeso il risparmio nazionale limitando i danni: questi non potevano non esserci, data la gravissima condizione dell'economia». Peraltro, si faceva notare che «alcuni casi di gestione bancaria cattiva o criminale, sono stati contrastati per quanto consentito dalla legge e, quando opportuno, segnalati alla magistratura». Infine, «nella sua azione l'Istituto ha agito in continuo contatto col governo e di tutto ciò vi è ampia evidenza anche pubblica». Quanto al governatore, si sa che ha già parlato con il presidente della Commissione d'inchiesta Pierferdinando Casini, dicendosi «pronto a essere ascoltato dalla Commissione quando essa vorrà». A questo proposito, si apprende che Visco dovrebbe essere convocato fra due o tre settimane, ovvero dopo che il nuovo mandato sarà stato affidato. Intanto oggi la Commissione ascolterà il capo della procura milanese, Francesco Greco, mentre la prossima settimana, aprendo il caso banche venete, quello della procura di Roma, Giuseppe Pignatone, insieme ad Antonino Cappelleri (capo della procura di Vicenza) e al capo della Vigilanza, Carmelo Barbagallo.
Rosario Dimito
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