IL CASO
PORDENONE Il bando è visto come un tesoro, perché mette in

Martedì 7 Luglio 2020
IL CASO
PORDENONE Il bando è visto come un tesoro, perché mette in palio più di tre milioni di euro. Per l'esattezza tre milioni e 400mila. Per metterlo a punto, cioè per portarlo a conclusione, servono però risorse e tanto lavoro negli uffici. Ed è ciò che sta rallentando le procedure necessarie alla verifica di tutte le domande che sono arrivate in Municipio da parte di commercianti e artigiani di Pordenone. Il sindaco Alessandro Ciriani ha assicurato che «l'operazione sta procedendo» e che gli uffici hanno aumentato la capacità di evadere ogni singola richiesta. La stessa dichiarazione l'ha resa Guglielmina Cucci, cioè l'assessore che ha seguito l'iter del bando: «Gli uffici - ha detto - stanno lavorando alacremente per portare a conclusione tutta la parte amministrativa dell'operazione. Ora stiamo terminando la fase dei controlli». Ma dall'altro lato della barricata c'è un mondo in subbuglio, per un bando che viene definito «lumaca». E' il mondo dei commercianti e degli artigiani, con una netta prevalenza dei primi.
LA PROTESTA
A parlare è Aldo Biscontin (Confcommercio-Ascom), e le sue dichiarazioni sono dure. «Al momento nessuno di noi ha avuto notizia che le procedure siano arrivate a compimento - ha detto -. Ci hanno detto ripetutamente di attendere. A maggio l'assessore Cucci in una videoconferenza aveva promesso che entro giugno sarebbero state evase tutte le domande, ma a inizio luglio non si è ancora arrivati a questo obiettivo». Poi Biscontin va dritto al cuore del problema: «Il bando era un'idea politica molto intelligente, e da questo punto di vista non possiamo che fare i complimenti all'amministrazione. Ma dobbiamo ricordare che il concorso è stato pubblicato ormai un anno fa. Si tratta di soldi - tanti - che vengono erogati a beneficio di commercianti e artigiani, i quali sono chiamati ad effettuare lavori per migliorare le loro attività: c'è chi ha rinnovato i locali, chi ha reso il suo negozio efficiente dal punto di vista energetico. Si è investito, innescando quel circolo virtuoso che il bando stesso voleva innescare. Sono stati coinvolti gli altri artigiani che hanno lavorato per migliorare i locali, ma ora siamo tutti in una situazione di difficoltà: i commercianti, ad esempio, sono di fronte a un grosso problema di liquidità, ed è per questo che ci troviamo nella situazione tale da dover sollecitare ancora una volta la conclusione delle procedure». Per i commercianti e gli artigiani, infatti, sarebbe fondamentale poter contare sull'iniezione di denaro proveniente dal bando per le imprese. Ma i tempi tecnici, anche a causa dell'emergenza sanitaria degli scorsi mesi, sembrano essersi dilatati. «E molti piccoli imprenditori locali - ha fatto notare ancora Biscontin - si sono già esposti: hanno investito per migliorare il proprio locale, anche investendo cifre importanti. Ora si aspetterebbero di poter contare sulla liquidità del contributo, e non di attendere ancora. C'è poi un'altra porzione di commercianti che è ancora ferma, in attesa di capire se può investire oppure no. Dipenderà dalle risposte che riceverà a proposito del bando. Per questo ci sentiamo di sollecitare ancora l'amministrazione, affinché si diano risposte a una categoria in difficoltà».
LE RISPOSTE
L'assessore Gugliemina Cucci, consultati gli uffici, ha aggiornato la situazione: «Sono state analizzate 76 istanze a domanda e 65 a sportello. Per quanto riguarda le istanze a domanda, siamo a 65 ammissioni. Sono partite anche 22 assegnazioni. La commissione ora è al lavoro sulle controdeduzioni. Manca all'appello una decina di riscontri.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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