I LAVORATORI
BORGO VALBELLUNA C'è grande preoccupazione tra i lavoratori

Giovedì 25 Febbraio 2021
I LAVORATORI
BORGO VALBELLUNA C'è grande preoccupazione tra i lavoratori della Ideal Standard di Trichiana per questo fulmine a ciel sereno che in questi giorni si è abbattuto sullo stabilimento. Una voce che girava da qualche giorno, ma che ora diventa molto più concreta. Ieri pomeriggio infatti i sindacati hanno tenuto le assemblee con i lavoratori. Prima con gli operai, poi con gli impiegati. A loro è stato fatto un quadro di quella che è la situazione attuale. Una situazione drammatica quella prospettata e che molti di loro, però, si aspettavano. Da qualche giorno infatti circolava insistentemente questa voce della volontà dell'azienda di chiudere entro la fine dell'anno. Una voce che, comunque, la proprietà non ha mai confermato. Anzi, smentisce categoricamente. Ma che non rassicura i lavoratori che ricordano come, «nell'altro stabilimento Ideal di Roccasecca, gli operai hanno sempre prodotto poi, un giorno, la lettera di licenziamento e la chiusura dello stabilimento».
LE REAZIONI
«Viviamo nell'incertezza. Lavoro ne abbiamo adesso, però non sappiamo quale sia la prospettiva per i prossimi anni. Nonostante i sindacati abbiano chiesto informazioni all'azienda, abbiano chiesto quali sono i programmi di produzione per i prossimi anni non ricevono nessuna risposta. E questo ci preoccupa», afferma Paolo Cortina che da 34 anni lavora in questa azienda. «Siamo molto preoccupati perché non sapendo dove vogliono arrivare non sai cosa fare, cosa pensare», prosegue. Tra i lavoratori c'è poca voglia di parlare dopo l'assemblea. Ma Dario Canton si sfoga. «Siamo tutti preoccupati perché c'è poca trasparenza da parte dell'azienda. C'è questa voce della volontà di dismettere l'azienda, che però non è confermata dalla proprietà; ma questo non ci rassicura per nulla». Canton allarga lo sguardo anche sulla situazione del territorio. «A parte qualche azienda che va bene, molte sono in sofferenza, pensiamo all'Acc e alla Safilo. Mi sa che ci toccherà tornare indietro nel tempo, fare la valigia come hanno fatto i nostri nonni ed emigrare all'estero in cerca di lavoro. Ma è difficile, soprattutto per chi, come ma, ha i genitori anziani e non se la sente di lasciarli soli. I giovani forse hanno qualche possibilità di trovare un nuovo posto di lavoro, ma persone come me, di una certa età, è difficile». Canton ha già provato a sondare quelle che sono le opportunità professionali in provincia, ma per persone della sua età è davvero difficile. Ma dobbiamo tener conto che nello stabilimento di Trichiana ci sono famiglie intere che lavorano e che da un giorno all'altro potrebbero trovarsi senza un'occupazione, persone che hanno figli da mandare a scuola, mutui sulle spalle. La situazione è drammatica. Preoccupazione c'è anche per Franca, Rosella e Doris, tre delle 7 dipendenti di una ditta esterna che gestisce la mensa all'interno dell'azienda. «Il clima è teso. Abbiamo percepito preoccupazione tra i lavoratori negli ultimi giorni ma anche noi siamo preoccupate perché se l'azienda chiude rischiamo in prima persona».
LE RSU
A farsi portavoce dei lavoratori le rsu e in particolare Antonio Da Canal. «Il clima in azienda è di altissima preoccupazione perché dopo il piano di ristrutturazione di qualche anno fa pensavamo di essere tranquilli, ed invece adesso siamo ancora da capo. Con quest'azienda non si può mai stare tranquilli. È chiaro che se si delocalizza ci sono 500 famiglie senza lavoro (complessivamente a Trichiana lavorano 450 persone a cui si aggiungono 25 interinali), che per il nostro territorio sarebbe l'ennesima batosta vista la situazione dell'Acc e della Safilo». Da Canal conclude: «Siamo solo all'inizio della battaglia». (E.S.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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