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MESTRE «Questo è il simbolo della mia città. È

Lunedì 18 Novembre 2019
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MESTRE «Questo è il simbolo della mia città. È sempre stata la mia casa» ha detto ieri commossa Mara Venier, stringendo il leoncino d'oro che le era stato consegnato in occasione degli auguri di compleanno del sindaco Luigi Brugnaro. La conduttrice di Domenica In ha dedicato una pagina a Venezia con il collegamento con il sindaco, il patriarca Francesco Moraglia, Vittorio Sgarbi e alcuni commercianti ospiti in studio con le loro storie. «È successa una concausa di fenomeni - ha raccontato il sindaco al pubblico sotto l'ombrello nello sfondo di una piazza San Marco allagata - ci sono stati due venti forti concomitanti, quello di scirocco e la bora che si sono incuneati con una forza incredibile. Hanno alzato il mare a due metri e mezzo. Anche l'anno scorso è successa una cosa simile, solo che è stata evitata perché i venti hanno cominciato a soffiare due ore dopo».
Ma il sindaco ha voluto sottolineare le misure adottate. «La gente deve sapere che avevamo già attivato un meccanismo gigante con la Protezione civile, la Prefettura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e locale, i volontari. Eravamo tutti attivi e presenti quando pensavano che avrebbe fatto 130 cm. Per fortuna abbiamo dato una certa sicurezza alle persone». E quando Mara Venier gli ha chiesto che cosa servisse fare subito, Brugnaro ha risposto: «Serve capire che quello che sta succedendo a Venezia può essere una cosa che avviene in Italia. Venezia deve diventare il simbolo del rilancio partendo da una simile disgrazia - ha proseguito il sindaco - come è stata la Fenice, recuperando la fede e la fiducia nel futuro dell'Italia».
Brugnaro ha quindi proposto di istituire una commissione internazionale sull'acqua e sugli effetti dei cambiamenti climatici in atto. «Il Mose deve ripartire. Il Comune di Venezia non è mai stato informato e nemmeno ha mai preso visione del progetto. Da domani deve cambiare, perché vogliamo l'effetto trasparenza». E sul Mose in collegamento telefonico, raccontando che non aveva mai visto Piazza San Marco così colma e spazzata da ondate, addolorato per i bambini e anziani che non riescono a uscire dalle case, è intervenuto anche il patriarca Francesco Moraglia. «Il Mose è qualcosa che noi veneziani attendiamo ormai da decenni - ha affermato - e se non viene messo in atto sarà una sofferenza». Mara Venier ha sollecitato l'urgenza della conclusione dei lavori del Mose «altrimenti diventa una barzelletta», per poi passare poi la parola a Vittorio Sgarbi. «L'acqua a San Marco ha minato la stabilità delle colonne, che potrebbero crollare - ha inveito il critico - si potrebbe creare un piccolo Mose proprio davanti a San Marco».
Filomena Spolaor
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