CROCIERE
MESTRE Anche Costa Crociere, come Msc, per agosto e settembre non porterà

Mercoledì 12 Agosto 2020
CROCIERE
MESTRE Anche Costa Crociere, come Msc, per agosto e settembre non porterà sue navi in laguna. Ma dal cappello potrebbe uscire la soluzione per salvare la stagione: allungarla, cioè, da settembre fino a dicembre. Se si considera che il mercato veneziano è fatto dei cosiddetti grattacieli galleggianti di Costa e di Msc, per un turismo più economico e di grandi numeri che vedono Venezia quasi solo dal ponte della nave quando passa per il bacino di San Marco; e poi è fatto di navi più piccole per crociere superlusso che portano meno passeggeri ma che soggiornano negli alberghi a 4 o 5 stelle, che fanno acquisti nei negozi delle grandi marche e che mangiano nei ristoranti più rinomati. Se si considera, ancora, che Costa e Msc non toccheranno il porto di Venezia almeno per agosto e settembre, e che Royal Caribbean già a giugno aveva già dirottato la sua nave superlusso Rhapsody of the Seas a Ravenna almeno per tutto il 2021, e non a causa del Covid ma delle incertezze sulla gestione delle navi bianche in laguna, il panorama è piuttosto triste. Tanto triste da far gridare di gioia gli ambientalisti per i quali 5 mila posti di lavoro a rischio sono evidentemente un danno collaterale per raggiungere il vero obiettivo: «Nessuna nave in laguna», e quando dicono «nessuna» estendono la profezia anche a quelle commerciali dato che sono tra i più strenui difensori dell'incapacità decisionale dei Governi che da otto anni a questa parte stanno continuamente rinviando la scelta sull'escavo dei canali portuali che si interrano oltre a quella sulle rotte alternative al bacino di San Marco e al canale della Giudecca, alternative imposte già dal decreto Clini-Passera del 2012, ma pure quella.
PAUSA STRATEGICA
Da questo punto di vista, anche se Costa ed Msc decideranno alla fine di non rinunciare a Venezia e di riprendere a frequentarla dal prossimo ottobre, comunque è un'ennesima pausa che fa finire temporaneamente sotto il tappeto la polvere delle crociere e dello scavo dei canali portuali, e diventa un toccasana per la campagna elettorale, dato che il candidato del centrosinistra, Pier Paolo Baretta, ha non pochi problemi con le mille anime della coalizione che lo sostiene, ma pure il centrodestra, al di là delle bordate contro i governi a base Pd e 5Stelle che si sono distinti per il non decidere nulla, fatica ad andare oltre.
Rimane la constatazione degli addetti ai lavori: «Potevamo essere i primi a ripartire in questa fase post Covid, ma non avendo avuto negli anni nessuna risposta dai Governi, le compagnie hanno deciso responsabilmente di non creare ulteriori problemi, anche solo d'imbarazzo, a Venezia» afferma Alessandro Santi, coordinatore della Venezia Port Community, che riunisce imprenditori e lavoratori portuali: «Ad ogni modo il Porto di Venezia è l'hub principale d'Italia e resta tale, e se le navi possono venire, e sono convinto che verranno, non sarà il ritorno immediato del benessere ma un segnale di speranza».
Non a caso Costa ha lasciato aperto uno spiraglio per la laguna affermando che, «per consentire la progressiva implementazione dei nuovi protocolli a bordo e a terra, la compagnia è costretta a prolungare fino al 30 settembre 2020 la pausa per tutte le altre sue crociere, a parte quelle che partiranno, sin dai primi di settembre, da Trieste e da Genova».
Questa decisione fa pensare a quel che ha detto il portavoce della Comunità portuale, e non a caso Santi spiega che il progetto è quello di «allungare la stagione crocieristica per tutte le compagnie, da settembre fino a dicembre, a patto che vengano accolte in maniera responsabile dalla città».
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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