Aria mai così respirabile e il traffico è ancora fermo

Domenica 24 Maggio 2020
Aria mai così respirabile e il traffico è ancora fermo
IL TRAFFICO E LO SMOG
BELLUNO In termini strettamente ambientali potremmo dire che Belluno è la provincia ad aver beneficiato di più del lockdown. Ora però il nodo è quello della ripartenza. E il cammino per questa provincia sembra in salita, più che nelle altre zone della regione. Belluno è infatti la provincia in cui, rispetto alle altre della regione, la riduzione del traffico ha portato benefici maggiori. Ma è anche l'unica del Veneto in cui il primo venerdì senza restrizioni alla libertà il traffico è aumentato in una percentuale sensibilmente inferiore rispetto alla media.
LA QUESTIONE AMBIENTALE
«Le riduzioni dei livelli di biossido di azoto nel periodo di lockdown sono arrivate al 50 per cento, passando da una mediana di 22 microgrammi per metro cubo del quadriennio 2016-2019 agli 11 del 2020» spiega Arpav nella sua relazione che studia gli effetti delle limitazioni alla circolazione sullo smog. Stando ai dati raccolti dall'Agenzia regionale in tutte le altre province del Veneto il decremento è stato meno sensibile. Solo Treviso (-49 per cento) si avvicina. Tutti gli altri sono ben distanziati. Verona e Padova sono a -44 e Vicenza a -26. Se questi numeri, rilevati da Arpav, certificano che la qualità dell'aria in questa provincia ha fatto un grande balzo in avanti c'è anche l'altro lato della medaglia. Che potrebbe già suonare come un campanello d'allarme.
IL TRAFFICO
Se durante la quarantena i dati, prossimi all'ottanta per cento di traffico in meno, confermavano la vocazione bellunese al rispetto delle regole, ora che le persone possono muoversi liberamente in regione ci si aspettava che più di qualcuno decidesse di salire in montagna. Venerdì però non c'è stato nessun assalto. Le app che monitorano gli spostamenti (noi abbiamo usato quella di Enel X Here) dicono che il traffico è ben lontano da quello di gennaio e febbraio. Quella che emerge è la foto di una provincia che arranca nella ripartenza. Il primo venerdì di primavera, senza limitazioni alla circolazione all'interno della regione, vede spostarsi in provincia di Belluno un'auto in meno ogni quattro rispetto a quelle che transitavano tra il 13 gennaio e il 16 febbraio. La media regionale è più avanti quasi del cinquanta per cento: si ferma a -16, confermando che il traffico è quasi tornato ai livelli di sempre. Guardando a Cortina i numeri assumono diventano spaventosi. Nella Conca, venerdì, c'è stato il sessantadue per cento in meno di traffico rispetto alla media rilevata nel periodo compreso tra il 13 gennaio e il 16 febbraio.
IL CASO CORTINA
Per quanto riguarda Cortina, al netto della differente stagionalità, in inverno i residenti sono il triplo rispetto alla primavera, bisogna anche tenere conto dei limiti alla circolazione di Passo Cimabanche. E quindi all'impossibilità per i veneti di scavallare verso Dobbiaco e per i residenti in Alto Adige verso il Veneto. Ma se il dato di Cortina non allarma quello dell'intera provincia deve quantomeno costringere a una seria riflessione.AZ
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