Ressa nella Lega, propaganda vietata

Giovedì 6 Agosto 2020
IN VENETO
VENEZIA Ha voglia Luca Zaia a rassicurare consiglieri e assessori regionali uscenti: «Tranquilli, sarete tutti in lista». Già, ma quale? Quella della Lega, che sente sul proprio collo il fiato dei concorrenti interni alla sfida del centrodestra? O quella del Presidente, che le proiezioni casalinghe indicano appunto in grado di doppiare i voti del partito? Oppure quella degli amministratori, che però è già affollata di pretendenti tra i sindaci? Non è un dettaglio di poco conto, considerando che mancano 45 giorni alle elezioni e che i santini andrebbero anche stampati, volendo fare un minimo di propaganda estiva. Così, per risolvere il problema (e le ambizioni) alla radice, il vertice della Liga Veneta per Salvini premier ha proibito a chiunque di fare campagna elettorale per sé, fino al deposito delle candidature il 22 agosto.
LA MISSIVA
L'ordine è contenuto nella lettera che il segretario regionale Lorenzo Fontana ha inviato, con «preghiera di massima diffusione sul territorio», ai responsabili provinciali Franco Gidoni (Belluno), Filippo Lazzarin (Padova), Guglielmo Ferrarese (Rovigo), Gianangelo Bof (Treviso), Andrea Tomaello (Venezia), Nicolò Zavarise (Verona) e Matteo Celebron (Vicenza): «Il Consiglio Direttivo regionale nella riunione di venerdì 24 luglio ha deliberato il divieto di qualsiasi forma di campagna elettorale personale finché non verranno definite le liste». La missiva è stata spedita da Noventa Padovana il 28 luglio, cioè dopo che erano state promosse le iniziative di alcuni singoli.
MANIFESTI E GAZEBO
In particolare nel Trevigiano, la provincia di Zaia, dei suoi ex boys ritornati in pista e di una notevole ressa di aspiranti candidati. Al governatore non sono sfuggiti i manifesti cartacei e i tabelloni digitali, commissionati prima della direttiva di Fontana, in cui appare il sorriso di Sonia Brescacin con il simbolo di Zaia Presidente. Né gli è passato inosservato il gazebo in cui Riccardo Barbisan, a più riprese, distribuisce la propria relazione di mandato con il logo della Lega. Visti quelli, e registrato un certo malumore fra i colleghi, è scattato il divieto, sicché per ora pure le magliette di Silvia Rizzotto (Rizz8 Team Silvia) rimangono in foto su Facebook.
I SONDAGGI
Tutti fermi, dunque, in attesa di certezze. E di sondaggi, i grandi assenti di questa tornata balneare, al punto che più di qualcuno fra gli zaian-leghisti di Palazzo Ferro Fini ha segnalato al partito la necessità di poterne disporre. Al momento i soli numeri circolati sono quelli delle stime interne, che darebbero la Lega al 17-22% e Zaia Presidente al 33-35%. L'altra sera, alla festa salviniana di Milano Marittima, il giornalista Maurizio Belpietro si è spinto oltre, nell'intervista a Zaia condotta insieme alla collega Bianca Berlinguer: «Se la lista Zaia prendesse il 40%, sarebbe un problema per la Lega». Lì per lì il governatore ha cercato di cavarsela con una battuta («La lista Zaia c'è sempre stata, come accade per molti amministratori, l'unica differenza è che la mia prende voti...») e ha ribadito la sua fedeltà al partito («Sono iscritto al gruppo consiliare della Lega, non della Lista Zaia, quella è finalizzata alle elezioni»). Ma poi, mettendo da parte la scaramanzia, il presidente ha mostrato di dare credito ai riscontri delle rilevazioni demoscopiche sul suo consenso personale: «Se passa il 70%, il problema non è quello che accade in Lega, perché la Lega sarà quella di prima. Il problema è un altro: io avrò la responsabilità di rappresentare anche dei cittadini che momentaneamente magari ci hanno scelto e che poi torneranno negli anni a votare il loro partito. Molti di sinistra mi votano».
GLI SFIDANTI
Una spina nel fianco degli sfidanti, in particolare della coalizione che sostiene Arturo Lorenzoni, i quali però sono già in piena campagna anche individuale: solo per citare alcuni casi nel Partito Democratico, ieri sera a Rovigo è stata ufficialmente lanciata la candidatura di Graziano Azzalin e a Treviso campeggiano ormai da giorni i manifesti di Andrea Zanoni. Del resto tante altre liste, dal Movimento 5 Stelle per Enrico Cappelletti al Partito dei Veneti per Antonio Guadagnini, hanno già presentato i loro candidati nei territori. L'asse zaian-leghista, invece, aspetterà fino all'ultimo. La calca è tanta, dato fra l'altro che questa volta dovranno misurarsi con le urne anche gli assessori esterni Federico Caner, Cristiano Corazzari, Elisa De Berti e Giuseppe Pan.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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