«Lupi fuori controllo, ministro venga a vedere cosa succede»

Sabato 11 Maggio 2019
LA LETTERA
VENEZIA Va bene conservare una specie animale e passi pure il principio di vietare il libero sfogo alle doppiette, ma forse da Roma, prima di esprimersi, dovrebbero venire da queste parti, in Veneto, per capire cosa sta succedendo. È più o meno questo il contenuto della lettera che il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, che rappresenta la componente cimbra del gruppo misto, ha inviato al ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio Sergio Costa a proposito dei lupi. Animali che ormai non sembrano più tanto selvatici considerato che scorrazzano nel territorio della Lessinia per predare bestiame e gironzolano tranquilli per il centro di Asiago, come è stato immortalato in un video diventato virale sui social. Un filmato registrato alle 23.30 da un automobilista che, mentre rientrava a casa, non credeva ai propri occhi nel vedere un lupo passare a pochi metri da lui nella piazza di Asiago e dirigersi verso lo stadio di calcio Zotti.
L'ATTACCO
Ecco che Valdegamberi prende una posizione chiara nel respingere «posizioni ambientaliste e ideologiche» a proposito dei lupi e nel dire al ministro «venga a trovarci» così potrà meglio comprendere com'è la situazione. Così nella missiva dopo essersi presentato - «abito nella Lessinia, un territorio alle spalle di Verona, con la presenza di centinaia di allevamenti bovini e ovini» - arriva al dunque della questione: «Da qualche tempo la presenza del lupo è fuori controllo, ormai sono centinaia i capi sbranati dagli allevamenti nonostante le misure di protezione adottate». Il consigliere regionale, proprio a causa dell'aggravarsi della situazione e del nuovo piano lupo che esclude ogni possibilità di contenimento della specie, invita il ministro all'Ambiente per un confronto diretto con gli allevatori veneti.
Valdegamberi sostiene «che posizioni ideologiche estreme sull'ambiente portino come risultato l'abbandono del territorio da parte dei primi custodi che sono proprio gli allevatori, con conseguenti enormi danni all'ambiente stesso».
Inoltre ammette di non comprendere perché la deroga alla tutela assoluta del lupo, prevista dalla direttiva comunitaria, «sia applicata in tutti i paesi europei fuorché in Italia, dove il numero dei lupi, tra l'altro, è ben maggiore».
L'INVITO
Quindi conclude: «A nome degli allevatori e degli abitanti di questa montagna vorrei invitarla per un confronto franco e leale, scevro da posizioni ideologiche, per poterle rappresentare la gravità della situazione». La visita sarebbe quindi utile per dimostrare a Costa che gli allevatori «non sono i nemici della natura, della biodiversità e dell'ambiente, ma ne sono i primi custodi».
Convinto che la bilancia sia ora fortemente sbilanciata a favore del lupo, e che coloro che sono veramente a rischio di estinzione sono gli allevatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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