IL CONFRONTO
VENEZIA Giornata di lavoro, ieri a Venezia, per la delegazione trattante

Giovedì 21 Giugno 2018
IL CONFRONTO
VENEZIA Giornata di lavoro, ieri a Venezia, per la delegazione trattante della Regione Veneto istituita per ottenere dallo Stato maggiori forme di autonomia. Nella sede del Palazzo della Stazione si sono trovati Mario Bertolissi, Luca Antonini, Dario Stevanato, Andrea Giovanardi, Ludovico Mazzarolli, Mario Caramel, Ezio Zanon, Maurizio Gasparin per preparare la bozza di legge delega da proporre al Parlamento. L'idea è di portare a casa una legge leggera che contempli tutte le 23 materie, in modo che sia poi il Consiglio dei ministri ad affrontare ciascuna tematica attraverso decreti legislativi. Non a caso, oltre alla legge delega, la delegazione trattante del Veneto sta predisponendo le bozze anche dei singoli decreti. Il lavoro continuerà nelle prossime settimane.
LE ATTESE
Deciso a concludere al più presto la trattativa è il presidente della Regione, Luca Zaia. «Se con questo Governo non arriva l'autonomia per il Veneto significa fallire», ha detto ieri a Trieste a margine dell'incontro del Gect Euroregio senza confini. «Il progetto di autonomia è pronto», ha aggiunto Zaia ricordando che «il 60% dei veneti ha partecipato al referendum. Chiediamo al Parlamento di votare una legge delega al Governo per tenere i rapporti e chiudere la partita che ci consenta di avere la competenza sulle 23 materie previste dalla Costituzione. Io spero che la vicinanza con questo esecutivo ci aiuti, visto che è un banco di prova per i 5 Stelle e per la Lega in particolare, che si sono dichiarati favorevoli e spesi per l'autonomia». Anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha rimarcato la volontà di ottenere maggiori competenze, come la scuola. «Mi sembra folle - ha però aggiunto - che dobbiamo dare soldi alla sanità nazionale visto che la nostra ce la paghiamo, e il Fvg deve tutelare le sue prerogative. Tante leggi degli ultimi governi hanno penalizzato l'autonomia e faremo una battaglia sulle risorse e sulle competenze».
TRE VERTICI
Nel frattempo il ministro per gli Affari regionali e per l'Autonomia, Erika Stefani, ha concluso gli incontri con i presidenti delle tre Regioni che avevano firmato la pre-intesa con il precedente governo. Dopo Zaia e Attilio Fontana per la Lombardia, l'altro giorno è stata la volta di Stefano Bonaccini per l'Emilia Romagna. Bonaccini ha spiegato che la sua regione chiederà «15-16 competenze»: «Ho letto che Zaia le chiederà tutte e 23, noi non ci pensiamo proprio perché alcune competenze, come l'energia o la promozione del turismo all'esterno, per noi devono rimanere in capo allo Stato». Quanto alla legge delega, Bonaccini ha detto che sarà «il ministero, il governo, fatte le verifiche opportune, a dirci il percorso migliore, più breve e soprattutto inattaccabile dal punto di vista giuridico e normativo». (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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