IL CASO
TREVISO Un bonus da quasi un milione e mezzo di euro come compenso extra,

Venerdì 19 Aprile 2019
IL CASO TREVISO Un bonus da quasi un milione e mezzo di euro come compenso extra,
IL CASO
TREVISO Un bonus da quasi un milione e mezzo di euro come compenso extra, oltre ai normali emolumenti, legato alla cessione del ramo vendite di Ascopiave, un partita da 500 milioni di euro.
È questo il premio che il consiglio d'amministrazione della società di Pieve di Soligo ha fissato per il suo presidente e amministratore delegato, Nicola Cecconato, e il transaction team formato da quattro manager (Cecconato compreso) incaricato di portare a termine la delicatissima trattativa. Cecconato, leghista storico, è stato chiamato alla guida di Ascopiave dopo la turbolenta conclusione della gestione di Fulvio Zugno, assessore al bilancio del comune di Treviso, chiamato a sua volta al capezzale di una società bisognosa di rilancio. Cecconato, manager, commercialista con un curriculum corposo e saldamente in quota Lega per cui ha ricoperto incarichi a vario livello, è stato individuato come l'uomo giusto per dare una svolta. Si tratta quindi di un tecnico, esperto del settore, ma indicato comunque dalla politica. La cessione del ramo vendite di Ascopiave, che comprende realtà molto solide come Ascotrade, rappresenta un punto di svolta strategico di grande importanza per il gruppo: il cambio di rotta della società che esce da un settore dove la concorrenza è troppo agguerrita - le vendite - per dedicarsi solo alla gestione delle reti del gas. Un tappa talmente importante, un traguardo così atteso, da richiedere un'adeguata remunerazione. E così il consiglio d'amministrazione ha deciso di fissare un super-premio in caso di pieno successo: un milione e mezzo da dividere in quattro, ma con la percentuale maggiore ovviamente destinata al presidente che dovrà mettere la firma su tutte le carte.
Il cda ha quindi votato la delibera - votazione cui Cecconato non ha partecipato - che dà il via libera a questo ricco bonus, il tutto corredato dal parere positivo del Comitato per la Remunerazione e del Comitato Controllo e Rischi. La procedura non è anomala in società di questo tipo. Ma il premio fissato è comunque consistente.

ATTENZIONE
La cessione del settore vendite di Ascopiave è in questo momento la più importante partita che si sta giocando nel settore energia in Italia: si parla di un pacchetto di 700mila clienti tra gas ed elettricità e una valore delle aziende messe sul mercato che oscilla attorno ai 500 milioni di euro. Il 15 aprile si è chiusa la fase dedicata alla presentazione delle manifestazioni d'interesse da parte di eventuali acquirenti. Alla porta di Pieve di Soligo hanno bussato tutti i principali attori del mercato dell'energia in Italia da A2A, Edison, Hera, Eni, Italgas, alla francese Engie, per non parlare di Aim Vicenza e Agsm Verona, il tandem Alperia-Dolomia e non è da escludere che in extremis possano arrivare altre offerte da gruppi stranieri come E.On o Iberdrola. Cecconato e i suoi manager, appoggiati da consulenti del calibro di Rothschild e BonelliErede, si sono dati qualche mese di tempo per esaminare tutte le offerte arrivate. L'attenzione è massima così come la tensione. E la notizia del super premio contribuisce ad alzare ancora di più l'asticella.
LA SPIEGAZIONE
Fonti legali vicine ad Ascopiave però spiegano che questo «meccanismo premiale» è «una prassi consolidata di mercato seguita da tutte le aziende quotate in Borsa». Ma non solo: il milione e mezzo di euro fissato verrà dato solo se la rendita sarà di altissimo livello, quindi superiore ai 500 milioni di euro, risultato non semplice da ottenere. «Se Cecconato cede il ramo d'azienda al massimo, non solo gli do personalmente il premio ma lo abbraccio anche», ironizza un consigliere. Se invece il prezzo di vendita sarà inferiore, anche il bonus calerà in proporzione. E c'è anche un risvolto della medaglia: «Nel caso in cui l'operazione non si completasse - spiegano dalla società - o si completasse ma non venissero raggiunti parametri sufficienti di valore per Ascopiave e per i suoi azionisti, non verrà erogato alcun premio». Insomma: i bonus bisogna meritarseli.
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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