LA STORIA
Un libro e due storie riguardanti personaggi del passato, ma più

venerdì 17 novembre 2017
LA STORIA
Un libro e due storie riguardanti personaggi del passato, ma più che mai meritevoli di essere conosciuti. Un libro che non verrà messo in vendita, ma distribuito gratuitamente a coloro che interverranno alla presentazione, domani alle 21 nel teatro parrocchiale di Legnaro. Talento e coraggio - Domenico e Ugo Cappuzzo due legnaresi tra storia e leggenda, scritto a quattro mani da Mario Cappuzzo e dalla sinologa Simonetta Rigato (entrambi parenti dei protagonisti), è edito dai Comuni di Legnaro e Correzzola, dal momento che nel primo i personaggi vissero, nel secondo erano nati. Trattandosi di figure straordinarie, quali un padre pittore di arte sacra e un figlio medico a livello internazionale, le due amministrazioni hanno voluto compiere un'operazione culturale di profondo significato, portando alla conoscenza della popolazione due capitoli poco noti, se non sconosciuti, fra storia e memoria locali. La presentazione è dell'abate Francesco Trolese, la prefazione del professor Giuliano Pisani.
Domenico Cappuzzo (1880-1962) e il figlio Ugo (1907-1989) hanno avuto esistenze affatto diverse, ma affascinanti. Il vecchio, nato in povertà, grazie alla sua arte (non poche chiese della Saccisica conservano sue opere), riuscì ad ottenere riconoscimenti e notorietà. Non avendo potuto frequentare l'Accademia, era stato garzone del pittore don Demetrio Alpago. Alla morte del sacerdote (caduto da un'impalcatura mentre era al lavoro nella chiesa di Megliadino San Fidenzio nel 1908) ne aveva ereditato le committenze. Mario Cappuzzo sottolinea come a Domenico si sarebbe presentata una opportunità straordinaria: la necessità di restaurare dipinti e affreschi di tante chiese danneggiate dagli eventi bellici del 1915-1918. Di qui, la sua diffusa notorietà. Diversa, ma davvero straordinaria, l'esistenza del figlio medico, che nel 1933 si imbarcò a Venezia, destinazione Cina, restando in quella terra un ventennio (alla Legazione Italiana aveva accolto fra l'altro Guglielmo Marconi), a curare e a studiare. Nelle sue ricerche scoprì un vaccino contro il tifo petecchiale e guidò una missione scientifica all'isola di Hainan. In Cina restò anche durante il conflitto con il Giappone e l'avvento del regime comunista. Tuttavia, come nota Simonetta Rigato, con l'inizio della guerra di Corea, «entrò, suo malgrado, in un gioco politico più grande di lui, tanto che l'attività di ricerca che aveva condotto, fu la causa dell'incarceramento nel 1951»: tre anni nelle prigioni di Pechino, subendo violenze e torture, prima di riuscire a riacquistare la libertà. Rientrato a Legnaro nell'estate del 1954, non vi restò a lungo. Ripartì infatti per l'estero, ricoprendo anche incarichi nell'Organizzazione mondiale della Sanità e morì in Argentina nel 1989.
Queste due vite così diverse, piana e quieta, tutta immersa nell'arte, quella del padre, movimentata, avventurosa, ricca di colpi di scena, quella del medico, trovarono (caso singolare) un punto di contatto inatteso in Celso Costantini, delegato apostolico in Cina proprio quando vi era arrivato Ugo. Il prelato, esperto di arte sacra, aveva fondato la rivista di cui Domenico fu fedele abbonato, e, divenuto cardinale, sarebbe stato presidente della Commissione Pontificia di Arte Sacra.
Giovanni Lugaresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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