ROMA - L'espansione monetaria decisa dalla Bce rilancerà l'economia italiana. La previsione arriva dal Centro Studi di Confindustria, l'associazione presieduta da Giorgio Squinzi (foto), che calcola l'effetto del QE sul Pil italiano: una spinta dell'1,8% in due anni, di cui +0,8% nel 2015 e un ulteriore +1% nel 2016. A beneficiare del programma di espansione monetaria deciso da Francoforte saranno anche le imprese, per le quali viale dell'Astronomia stima 3,2 miliardi l'anno di risparmio sugli interessi. L'acquisto di titoli per 1.140 miliardi di euro varato giovedì dalla Bce ha un'ampiezza tale da diminuire i tassi reali sui titoli a lungo termine (determinato dagli acquisti di titoli) e produrre un indebolimento del tasso di cambio effettivo dell'euro, spiega Confindustria, in base alle cui elaborazioni i tassi a lunga subiranno una riduzione di 1,1 punti, mentre per il tasso di cambio della moneta unica si avrà una svalutazione dell'11,4%. Ed è proprio questo combinato tassi-cambio a rafforzare l'attività economica: i minori tassi alzano il Pil italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016; il cambio più debole dello 0,6% in ciascun anno. La spinta complessiva è, dunque, pari allo 0,8% nel 2015 e all'1% nel 2016.
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