UDINE - Non è vero che l'Udinese paghi i suoi calciatori meno del Sassuolo. E non è vero nemmeno che l'Udinese sia la società con le tasche più strette d'Italia. È quanto emerge dai dati sugli stipendi della serie A, resi pubblici e quindi finalmente confrontabili. La verità, al di là delle frasi fatte, ringrazia. Ecco i numeri. L'Udinese, quindi la famiglia Pozzo, paga circa 28 milioni di euro lordi per garantire gli ingaggi ai calciatori presenti in rosa. È esattamente la stessa cifra che scuce annualmente Giorgio Squinzi per mantenere il suo Sassuolo. Non esiste, quindi, un divario economico (e per alcuni motivazionale) tra le due società, magari tale da far pensare che il rendimento degli emiliani sia solo merito del portafoglio gonfio dei suoi giocatori. Dietro all'Udinese, poi, ci sono ben sette squadre di serie A. La più vicina è l'Atalanta, che spende per il monte ingaggi circa 24 milioni di euro. L'ultimo in classifica è il Crotone, che per giocare la sua prima massima serie si priva di 14 milioni di euro. Nel mezzo Pescara (16,5 milioni), Chievo (18), Empoli (15,5), Palermo (20) e Cagliari (21). Poi si passa ai giocatori nel dettaglio. Non c'è più Totò Di Natale, l'unico che a Udine sforava la barriera psicologica del milione di euro annuo. Ora il più pagato della rosa è Duvan Zapata, che percepisce esattamente un milione. Un costo che però uscirà dal bilancio a fine anno, quando il Panteròn tornerà a Napoli per fine prestito. Al secondo posto l'ultimo arrivato, Sven Kums, che percepirà 900mila euro l'anno. Poi Danilo Larangeira (750 mila euro) e sorprendentemente Pablo Armero (700mila al pari di Cyril Thereau). Il giocatore più «povero» dell'Udinese è invece Jakub Jantko. L'Under 21 della Repubblica Ceca si ferma a 400mila euro, come il friulano Samuele Perisan. Il tecnico Beppe Iachini percepisce invece 700mila euro l'anno. A proposito, il più pagato della serie A è Gonzalo Higuain, che dalla Juventus si becca 7,5 milioni di euro. Il meno remunerato è invece Titas Krapikas del Genoa: per lui solo 18 mila euro l'anno.
Marco Agrusti
© riproduzione riservata
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