Una nuova collocazione che valorizzi i monumenti a Maci e Bettarello

Venerdì 30 Luglio 2021
Una nuova collocazione che valorizzi i monumenti a Maci e Bettarello
CITTÀ IN MISCHIA
In questi giorni vi è stata una ripresa di interesse attorno al monumento dedicato a Maci Battaaglini dallo scultore locale, oltre che grande sportivo, Cesare Zancanaro. La prima reazione che mi procura la cosa è quella legata al fatto che proprio Rovigo La città in mischia ha due sculture dedicate a indimenticati atleti di questo sport: una è quella dedicata a Maci e l'altra è quella dedicata a Romano Bettarello. Si tratta di due opere entrambe collocate in posizioni del tutto infelici in quanto collocate in posti che ne marginalizzano l'attenzione degli osservatori. Una collocata in un ripostiglio dello stadio e una all'interno di una rotatoria (?) che privilegia la vegetazione all'oggetto del ricordo.
UNA PROPOSTA DEL 2000
Sembra una maledizione per entrambe proprio nella città che anche quest'anno ha vinto il suo ennesimo campionato nazionale, oltre che l'ultima la Coppa Italia. Io che ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare il maestro Zancanaro so che allo stesso non era certo gradita la collocazione nello stadio che ne mutilava la qualità artistica e la dimensione monumentale oltre che il significato simbolico che avrebbe dovuto assumere per la città.
Ora che l'argomento riprende quota, dopo l'idea già espressa dal Psi nei primi anni 2000, trovo doveroso rilanciare anch'io l'esigenza di consentire a questo importante e simbolico monumento di trovare una più idonea collocazione e che ne consenta quella apertura alla osservazione che la stessa merita sia per ciò che rappresenta che per il suo valore artistico. Si tratta, infine, di consentire meglio quella espressione identitaria che Rovigo ritrova in questo sport tanto amato e ricco di sostegno popolare. La stessa cosa riterrei opportuna anche per l'opera dedicata a Romano Bettarello.
Tale iniziativa diverrebbe anche utile per una adeguata opera di restauro dopo tanti anni di incuria. Ora mi aspetto che i conservatori, alimentati dal pregiudizio, se ne escano con interventi che intendono condannare la cultura e la identità rodigina alla marginalità con ipotesi che finora hanno rappresentato solo pretesti per non dare la visibilità che meritano a queste due sculture. Come, del resto, ha fatto anche L'Aquila, città certamente meno titolata di Rovigo.
Gianni Nonnato
Rovigo
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