Reddito
Il ricalcolo
del sussidio
Il neo premier Mario Draghi fa ricalcolare

Mercoledì 24 Febbraio 2021
Reddito
Il ricalcolo
del sussidio
Il neo premier Mario Draghi fa ricalcolare il sussidio per il reddito di cittadinanza come è giusto che sia. Dovrebbe però con il supporto dei Comuni verificare lo status sociale degli aventi diritto in quanto una percentuale significante lo percepisce a danno di chi ne ha veramente bisogno. Inoltre esistono le categorie dimenticate come gli stagisti a fine corso che trovano enormi difficoltà a farsi assumere come apprendisti. A questi il Governo non riserva alcun aiuto nemmeno i 100 euro al mese destinati a molti fortunati.
Decimo Pilotto
Vaccini / 1
Tra 80 e 90
non c'è differenza
Finalmente la Regione Veneto si fa sentire: leggo sul Gazzettino di oggi 22 nell'intervista all'Assessore alla Sanità, Manuela Lazzarin, che per gli over 80 hanno deciso di iniziare le vaccinazioni partendo dai nati nel 41 seguendo le direttive nazionali. Questo non corrisponde al vero: il piano nazionale prevede che anche chi compierà 80 anni nel 2021 venga già considerato over 80 e non dà altra indicazione. Successivamente alla domanda perché le altre Regioni abbiano iniziato le vaccinazioni indistintamente a tutti gli over 80, come è testimoniato dalle lettere dei lettori pubblicate ieri e dalle trasmissioni televisive di questi giorni, ha risposto di non avere notizie in merito e che loro rispettano le indicazioni nazionali. Il Decreto del Ministero della Salute del 2 gennaio dichiara che il gruppo di popolazione degli over 80 dovrebbe rappresentare una priorità assoluta per la vaccinazione per l'elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva. Quindi il vaccinare i più anziani prima possibile ha due finalità: preservare la salute del soggetto e, cosa rilevante per l'intera comunità, cercare di non intasare gli ospedali e le terapie intensive. Alla fine non capisco l'affermazione dell'Assessore di una maggiore socialità dell'ottantenne nei confronti del novantenne. I cinema, i teatri, gli stadi ecc. sono chiusi, a passeggio possono andare entrambi, figli, nipoti amici possono averli entrambi, non vedo quale socialità sia in esclusiva degli ottantenni. I comportamenti di cautela devono essere rispettati da entrambi. Colgo l'occasione per chiedere all'Assessore chiarimenti su alcune vaccinazioni. Gli esperti consigliano agli anziani di vaccinarsi o di fare il richiamo di alcuni vaccini in particolare contro il pneumococco, contro l'herpes zoster e il richiamo dell'antitetanica. L'estate scorsa io e mia moglie ci siamo recati al Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS n 6 per questi vaccini. Entrambi siamo stati vaccinati per il pneumococco, a mia moglie sono stati somministrarti altri tre vaccini mentre a me, essendo ultra-ottantenne è stata negata anche l'antitetanica. Per l'herpes zoster bisognava pagare anticipatamente 102 a testa. Non l'abbiamo fatto.
Gian Carlo Michelotto
Vaccini / 2
Ha ragione
Cipriani
Riflettevo su un ottimo commento di Arrigo Cipriani in merito alle vaccinazioni agli anziani. (Tralascio per amor di patria l'ennesimo e odioso maltrattamento violento avvenuto in una casa di riposo di Palermo ). Sabato 20 ho fatto per chiamata la vaccinazione presso l'ULSS3 di Favaro, apprezzando cortesia e professionalità da parte di tutto il personale a cui va tutta la mia stima e gratitudine, ma mi chiedevo perché la campagna vaccinazioni parte dai nati nel 41. E quelli nati prima, chi sono? Forse non si è capito cosa rappresentano gli anziani, i nonni, i vecchietti senza età come si firma il signor Cipriani; non si è capito che anche a 90 anni si può essere ancora dei caposaldi, degli esempi, testimoni concreti di vita vissuta, che a 90 anni o più si può dare ancora un valido contributo alla conoscenza, al sapere. Sono la memoria storica di tutto e solo grazie a loro, al loro poter continuare a vivere in salute, può garantire a questa generazione fatta di niente, di ignoranza, di egoismo, di mondo virtuale che produce solo avidità di sentimenti, possiamo conoscere le nostre radici che sono la base del nostro essere, del nostro vivere, del nostro io. Sono Radici, esattamente come quelle di un albero che, auspico tutti sappiano, rimane eretto solo e grazie alle radici. Sono Esperienza e solo questa fa testo; il virtuale non può essere testimonianza di niente semplicemente perché non provato, non dimostrato, non vissuto.
Giancarlo Parissenti
Confronti
Alfonso Bonafede
e la Democrazia Cristiana
L'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede presenta la propria idea sull'attuale alleanza di governo e sul futuro del Movimento Cinque Stelle. Parla di responsabilità del Movimento in considerazione dell'attuale situazione eccezionale del Paese e dell'invito rivolto dal Capo dello Stato. A proposito di responsabilità, dice tra l'altro: Essere responsabili non significa essere democristiani. Valutazione libera, ovviamente, ma che mi pare sbrigativa e quasi totalmente errata, propria forse di un uomo di 44 anni che non ha vissuto certi tempi. Strano comunque: l'on. Bonafede è laureato in Giurisprudenza e Dottore di ricerca a Pisa. Se c'è un tratto che ha costituito la Democrazia Cristiana dal 1942 al 1994 (a parte l'ultimo periodo della sua esistenza), è stato proprio quello della responsabilità. Che le ha permesso di arginare e sconfiggere quello che allora (bisogna andare alla situazioni ed al clima di quei tempi!) era considerato il pericolo comunista. Che le ha permesso, ancora, col sapiente e generoso apporto anche di altre forze politiche, di scrivere una delle Costituzioni ad oggi più apprezzate nel mondo. Che ha saputo dialogare (interclassismo) con tutte le componenti della società. Che ha sempre tenuto a bada i vari eredi del Fascismo. Che, non da sola, ha retto e sconfitto il terrorismo. Che ha contribuito a fondare, con un suo Uomo, l'Europa. Che ha saputo aprirsi ad alleanze coraggiose e per nulla facili o scontate a quei tempi. A fronte di questi principali atti di responsabilità (ma altri se ne potrebbero aggiungere), in una cosa penso che l'On. Bonafede abbia ragione: quella del debito pubblico. In quei tempi si era abbagliati dalla crescita e quasi nessuno, improvvidamente, dedicava sufficiente attenzione a questo fondamentale aspetto. Non dimentichiamo, infine, l'alto tributo di sangue dato dalla DC al terrorismo e alle organizzazioni criminali.
Renato Omacini
Pandemia
La democrazia
non funziona
Dopo un anno trascorso l'approccio che l'occidente ha implementato nel combattere il Covid si é rivelato inadeguato. Questo approccio si può descrivere così: teniamo semi-chiuso per arginare la diffusione libera del virus ma teniamo semi-aperto per evitare il fallimento degli operatori economici. L'approccio dei paesi asiatici orientali é stato invece rigoroso e si è rivelato più efficace dopo un anno, essendo usciti dalla epidemia generalizzata. Ormai è andata così e non si puó cambiare approccio: i cittadini non ubbidirebbero più come a marzo 2020. Mi piacerebbe che qualcuno riconoscesse lo stato delle cose: ci abbiamo provato ad essere il più democratici o il meno autoritari possibile ma con i virus non funziona. Ma per favore smettetela di colpevolizzare i cittadini!
Hugo Marquez
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