Giovi dice no alla paura

Martedì 31 Marzo 2020
MUSICA
Nessuna paura, nonostante il coronavirus: è uscito venerdì scorso su YouTube e tra due settimane sarà disponibile su Spotify e altri digital store, il nuovo singolo di Giovi No fear. Il brano, già nel titolo, fa intendere che la canzone scritta dal giovane cantautore rodigino, nome d'arte di Giovanni Guarnieri, è un contributo al coro di voci che gridano che si potrà superare anche l'attuale emergenza sanitaria. Non è un brano scritto ai tempi del coronavirus. È stato composto qualche tempo fa, ma ora ha ancora più forza, considerata la situazione, nell'essere un invito a non aver paura anche quando sembra ci siano solo ombre, nessuna luce. Alla registrazione del nuovo singolo hanno partecipato altri tre musicisti polesani: Iarin Munari, considerato tra i migliori batteristi italiani; Nick Muneratti, virtuoso bassista, attivo in varie formazioni e progetti musicali tra cui The Twisters with Alice Violato e lo Iarin Munari trio dello stesso batterista; e poi il chitarrista Stefano Sottovia dei Grace N Kaos. L'obbligo per i musicisti di stare in casa l'ha superato Ugo Bolzoni, che ha assemblato le parti registrate. Un lavoro di produzione fatto al Neven records studio, di Bolzoni stesso, e dal quale uscirà anche l'album di debutto di Giovi, che il giovane cantautore sta preparando. «No fear - racconta Giovi - è un brano rock pieno di energia: si stacca dal sound delle canzoni dell'album che sto ultimando. Preferisco sonorità diverse, come quelle del r&b, del soul e del hip-hop, ma credo che sia la musica a scegliere l'abito che la rende migliore. E No fear richiedeva un approccio diverso. La cosa più difficile è stata quella di non poter provare insieme, non potendo trovarci in studio di registrazione a causa dell'emergenza sanitaria. Per fortuna la tecnologia aiuta. Ognuno ha realizzato la propria linea musicale, inviandola a Ugo Bolzoni. Credo che dentro di noi ci siano forze più grandi che ci aiutano a rialzarcie che anche nell'oscurità più totale ci sia sempre una luce, magari piccola e tenue, che riesce a illuminarci».
Nicola Astolfi
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