Si è concluso con due condanne il processo con rito abbreviato a carico dell'imprenditore agricolo di Terracina Alessandro Gargiulo e dell'indiano Hansra Balwant Singh, accusati di sfruttamento del lavoro, minaccia aggravata con l'utilizzo di arma da fuoco, lesioni, detenzione abusiva di munizionamento e omessa denuncia di materiali esplodenti nei confronti di alcuni braccianti.
A conclusione della camera di consiglio il giudice ha condannato l'imprenditore a due anni e sei mesi di carcere e l'indiano a un anno e otto mesi.
Gargiulo era stato arrestato a ottobre 2019 quando, dopo l'ennesimo licenziamento di uno dei suoi operai, peraltro in stato di clandestinità poiché privo di titolo a permanere su territori nazionale, si era presentato presso l'alloggio dei lavoratori e per intimidirli e dare loro una lezione aveva fatto fuoco contro alcuni di loro con un fucile a pompa fortunatamente senza colpire nessuno.
Non contento li aveva passati in rassegna minacciandoli con l'arma alla gola. Gli ulteriori accertamenti degli uomini del Commissariato di Terracina avevano inoltre fatto emergere una realtà di sfruttamento da parte del 37enne titolare dell'azienda agricola che dava ai braccianti retribuzioni non in linea con le norme vigenti e si avvaleva di caporali per sorvegliare i braccianti e gli alloggi fatiscenti a loro destinati.
I lavoratori venivano pagati 4,40 euro l'ora per 10 ore al giorno, senza alcun riposo settimanale e se osavano ribellarsi venivano minacciati con il fucile. Al caporale Hansra spettava il compito di sorvegliarli, minacciarli e riferire al datore di lavoro il comportamento dei braccianti che spesso veniva punito con la sottrazione di denaro dalla retribuzione. Ieri la condanna.
Elena Ganelli
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