Messina: «Nel settore delle banche auspicabile un terzo polo nazionale»

Domenica 21 Novembre 2021
Messina: «Nel settore delle banche auspicabile un terzo polo nazionale»
LA PROPOSTA
ALBA (CUNEO) Dopo il passo indietro di Unicredit su Mps, il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina vedrebbe bene l'ipotesi di un terzo polo bancario. Lo ha detto ieri ad Alba rispondendo ai giornalisti a margine della cerimonia alla Fondazione Ferrero nella quale il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, gli ha consegnato il Tartufo dell'Anno. Un riconoscimento meritato, ha sottolineato Cirio, per ringraziarlo «per ciò che Intesa Sanpaolo ha fatto nei due anni della pandemia». E una occasione per parlare della ripresa che Messina ha affermato di non vedere minacciata né dall'inflazione né dalla pandemia, a patto che si completi l'immunizzazione e non ci si blocchi per la fiammata «transitoria» dei prezzi. Anche perché «l'Italia si è rimboccata le maniche», e ora ciò di cui c'è bisogno è la stabilità.
«Dal punto di vista teorico - ha spiegato Messina a proposito dell'ipotesi di un terzo polo bancario - c'è indubbiamente spazio e credo sarebbe anche opportuno nel nostro Paese, perché tanta più competizione si può realizzare tanto più si può contribuire a sostenere le aziende». Poi, «sulla combinazione e sulla possibilità che si realizzi - ha ammesso - non so dire». «In una fase come questa - ha quindi sostenuto - abbiamo bisogno di stabilità e di persone competenti e con reputazione che ci governano, è fondamentale per la crescita. Solo se cresceremo saremo in grado di riassorbire parte della povertà e di garantire la sostenibilità del debito pubblico».
RISPETTO DELLE REGOLE
In ogni caso, ha assicurato il banchiere, «l'Italia sta dimostrando di essere un Paese che rispetta le regole e che in Europa può essere il migliore: quando è stato il momento di rimboccarsi le maniche l'abbiamo fatto». Il riferimento è al buon andamento della campagna vaccinale. «La priorità attuale - ha scandito - è uscire dalla pandemia, non c'è dubbio che se non riusciremo a fermare le ondate progressive dei contagi non avremo la possibilità di un recupero economico, e questo genererà condizioni di grandissima difficoltà». L'affondo sui vaccini: «Mi sembra - ha affermato - che oggi non abbiamo alternative a gestire la pandemia con una grande attenzione alle campagne vaccinali e a fare in modo che ognuno di noi non rappresenti un pericolo per gli altri. Dobbiamo fare di tutto per evitare nuovi lockdown, a qualunque costo».
R. Ec.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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