LA PRESENTAZIONE
ROMA Nessuna vera sorpresa nel piano 2022-2024 delle Generali

Giovedì 16 Dicembre 2021
LA PRESENTAZIONE
ROMA Nessuna vera sorpresa nel piano 2022-2024 delle Generali approvato martedì a maggioranza dal cda della compagnia. E Piazza Affari ne ha preso atto con una certa freddezza visto che a fine giornata il titolo quotava 18,50 euro, in pratica il prezzo della vigilia. Le considerazioni degli operatori si sono divise tra chi considera i target di crescita «troppo ambiziosi per essere realizzati» e chi invece sottolinea la mancanza di una scossa che riporti il gruppo Generali a competere con le principali compagnie europee (Allianz, Axa e Zurich) nel solco di uno sviluppo globale che ancora non si intravede. E se l'annuncio inatteso del buy back da 500 milioni è stato commentato positivamente, inferiori alle attese sono state giudicate le indicazioni relativamente al contributo da M&A. «Nel complesso - ha sintetizzato Intermonte - il piano non presenta delle novità rilevanti rispetto alle attese e mantiene un profilo di crescita operativo nel solco della continuità di gestione dell'attuale management».
Ma più in generale, anche le altre indicazioni non hanno convinto il mercato, a partire dagli 8,5 miliardi di flussi di cassa disponibili a regime che invece avrebbe dovuto rappresentare il volano di sviluppo. Dubbi anche sulla destinazione ai soci di un monte dividendo tra 5,2 e 5,6 miliardi. Il piano promette una spinta al settore danni dove si punta a un aumento superiore al 4% della raccolta non auto, e a 2,3-2,5 miliardi di valore della nuova produzione (Nbv) a completamento del piano nel 2024.
SCETTICISMO DIFFUSO
Per non smentire l'orientamento prevalente delle altre istituzioni finanziarie, Trieste prevede investimenti nella trasformazione digitale e tecnologica di 1,1 miliardi contenente impegni per aumentare il valore del cliente attraverso il modello di consulenza Partner di Vita, ampliando le capacità di consulenza digitale e stabilendo un approccio omnicanale attraverso tutti i canali di distribuzione.
Il gruppo assicurativo pensa di investire inoltre nello sviluppo di piattaforme condivise, in nuove competenze nell'utilizzo dei dati e in una maggiore adozione di tecnologie di smart automation e di intelligenza artificiale. Una scelta anche in funzione del taglio dei costi.
Da ultimo è previsto il lancio di un fondo di venture capital da 250 milioni per cogliere opportunità ad alto potenziale nell'insurtec. Seguendo la tendenza di molte istituzioni finanziarie, Generali apre alla sostenibilità con un programma, che include la crescita dei premi e l'integrazione dei criteri Esg negli investimenti diretti del portafoglio derivanti da prodotti sostenibili del 5%-7% al 2024: anch'esso non convince.
Intanto ieri si è appreso che il vicepresidente della compagnia Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato altre azioni Generali portandosi al 7,9%. Tra il 10 e il 13 dicembre, attraverso la società VM 2006, l'imprenditore romano ha rilevato 500mila azioni (lo 0,03% del capitale del Leone): il patto, che comprende anche Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt, sale così al 15,67%
r. dim.
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