Bim, la vendita torna in bilico

Mercoledì 18 Ottobre 2017
Bim, la vendita torna in bilico
L'OPERAZIONE
ROMA Non c'è pace per la Bim, la banca del risparmio gestito, quotata in Borsa, controllata al 76% da Veneto Banca in liquidazione coatta amministrativa assieme a Popolare di Vicenza, sulla quale pende un'inchiesta della procura di Roma per fare luce sulla mancata vendita due anni fa a una cordata composta dall'ex ad Pietro D'Aguì e da alcuni nomi dell'imprenditoria italiana. Adesso che sembrava avviata verso la cessione al fondo Attestor, forte di un'esclusiva a trattare fino a venerdì 20, i giochi potrebbero riaprirsi.
Barents Reinsurance, compagnia di riassicurazione con sede in Lussemburgo, finalista arrivata in dirittura assieme ad Attestor che sembra abbia presentato un'offerta complessiva di 103 milioni, più alta di quella preferita dai liquidatori, sarebbe passata al contrattacco. Insomma, si starebbe preparando a impugnare l'operazione davanti al Tar del Lazio.
Ieri mattina, tramite il professor Federico Tedeschini, docente a La Sapienza di Roma, l'assicurazione di origine panamense ma residente nel Granducato ha presentato al Tesoro, Bankitalia, Consob, liquidatori, Corte dei Conti oltre a Bce un'istanza-domanda di sei pagine.
CHIESTO ACCESSO AGLI ATTI
Nel documento si chiede l'accesso agli atti, primo passo per la mossa successiva. Il consulente di Barents ritiene che il procedimento di cessione, seppure partito prima del default di Veneto Banca sancito dal decreto del governo del 25 giugno per il salvataggio dell'istituto e di Popolare Vicenza ad opera di Intesa Sp, avvenuto grazie ad aiuti pubblici - 1,25 miliardi - proprio per questo si sarebbe dovuta concretizzare con una procedura «aperta concorrenziale, non discriminatoria dell'offerta di acquisto». Secondo il ricorso di Barents, la fase del negoziato avrebbe seguito un iter privatistico nonostante sia intervenuta «un'ingerenza pubblica» sotto forma dell'aiuto di stato a imprimere una diversa connotazione. E comunque la procedura non ha tenuto conto del passaggio della maggioranza di una quotata ai fini di una eventuale opa.
Va detto che la sera prima della decisione da parte dei liquidatori di Veneto Banca (Leproux, Scognamiglio e Viola), uno di loro avrebbe anticipato al Tesoro di ritenere più vantaggiosa l'offerta Barents. Ma il «28 settembre l'advisor comunicava alla scrivente - si legge nel ricorso di Barents - di non aver accettato l'offerta» e «nessuna motivazione veniva addotta a sostegno di tale decisione». Barents «ritiene che la procedura di alienazione de qua per intero o per lo meno in alcune fasi, stia avvenendo in violazione di legge perchè affetta da insanabili vizi di legittimità». E potrebbe configurarsi un danno erariale a causa della differenza di prezzo. Per questi motivi Barents chiede l'accesso agli atti al fine di verificare «le determinazioni che l'hanno esclusa dalla procedura competitiva». Bim ieri in Piazza Affari ha toccato 0,95 euro per una capitalizzazione di 143 milioni.
Rosario Dimito

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