Bankitalia alza le stime di crescita ma l'inflazione bassa preoccupa

Sabato 20 Gennaio 2018
Bankitalia alza le stime di crescita ma l'inflazione bassa preoccupa
IL BOLLETTINO
ROMA Crescita meglio del previsto, ma l'inflazione bassa preoccupa. Bankitalia alza le stime di sviluppo economico del Paese avvertendo però che l'andamento moderato dei prezzi rischia di inceppare la ripresa. Secondo il bollettino trimestrale di Palazzo Koch, nel 2017 il Pil italiano dovrebbe essere salito dell'1,5% (contro l'1,4% indicato nell'indagine precedente), con stime dell'1,4% quest'anno e dell'1,2% nel biennio 2019-20. Prudenza massima, insomma. Ispirata da un contesto globale non del tutto chiaro. «L'espansione dell'attività economica mondiale resta solida e diffusa annota Bankitalia ma permane la generale debolezza di fondo dell'inflazione, anche se le prospettive di crescita a breve termine sono favorevoli».
EFFETTO PETROLIO
Secondo le stime, l'inflazione dovrebbe scendere temporaneamente quest'anno per poi tornare a salire in maniera graduale. E la flessione prevista per il 2018 (all'1,1% in media d'anno), è riconducibile principalmente all'esaurirsi dell'effetto del rincaro dei beni energetici e alimentari registrato all'inizio del 2017. Entrando nel dettaglio della situazione generale del Paese, Bankitalia conferma che l'occupazione ha continuato ad aumentare sia nel terzo trimestre sia negli ultimi mesi dello scorso anno. E conforta il fatto che la crescita dell'occupazione sia associata ad un'espansione della partecipazione al mercato del lavoro, guidata dalla riduzione del numero di scoraggiati. Inoltre, anche per effetto della riforma Fornero che ha allungato l'età pensionabile, è prevista una discesa graduale e lenta del tasso di disoccupazione, che si porterebbe al 10,5% nel 2020 (dall'11,3 del 2017). In questo quadro, i consumi delle famiglie nel prossimo triennio, osservano gli economisti di Palazzo Koch, «continuerebbero a trarre vantaggio dal miglioramento nel mercato del lavoro e dai bassi tassi di interesse reali, crescendo poco meno del prodotto e del reddito disponibile».
Bankitalia, scrutando le prossime mosse della Bce di Mario Draghi, sottolinea come la crescita italiana è ancora dipendente dal sostegno delle politiche economiche espansive messe in campo negli ultimi anni «anche se in misura minore rispetto al passato». Tuttavia restano forti rischi in quanto «il quadro dipende però dal proseguimento di politiche economiche in grado, da un lato, di favorire la crescita dell'economia nel lungo termine, sostenendo le scelte di investimento e di consumo e, dall'altro, di assicurare credibilità al percorso di riduzione del debito pubblico, sfruttando il momento favorevole dell'economia globale». Un messaggio esplicito indirizzato al prossimo governo: il risanamento dei conti pubblici deve continuare. Tanto più sulla scia del fatto che nel 2017, considerando i dati preliminari di dicembre, il rapporto tra il debito e il Pil «è lievemente diminuito», beneficiando della riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,8% del Pil, contro lo 0,7 previsto dal Governo in settembre). Il bollettino sottolinea anche alcuni elementi di rafforzamento del sistema bancario. «La crescita dei prestiti alle famiglie è vivace si legge , aumentano anche i finanziamenti alle imprese, soprattutto a quelle manifatturiere e la qualità del credito bancario continua a migliorare, favorita dal consolidamento della crescita».
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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