Bancari sul piede di guerra braccio di ferro sul contratto

Domenica 20 Ottobre 2019
LA VERTENZA
ROMA Sindacati pronti alla trincea per il nuovo contratto dei bancari. A pochi giorni dall'incontro in Abi fissato per il 25 ottobre il segretario generale della Fabi Lando Sileoni minaccia la mobilitazione con una manifestazione a Milano di «40mila bancari». Un numero magico, che nel 1980 sancì la sconfitta del sindacato a Mirafiori. Secondo il sindacalista «si va verso la rottura» per colpa della «incoerenza e sfacciataggine di alcuni banchieri», i quali «più guadagnano e meno vogliono spendere». Così, secondo Sileoni, in Abi «voleranno stracci sedie e tavoli e poi faremo i nomi». Sotto accusa «due rappresentanti di due importanti istituti di credito, uno italiano e uno francese» che durante il comitato esecutivo Abi del 16 ottobre, «hanno puntato i piedi su argomenti di grande importanza sociale e contrattuale». Il primo «pretende più tagli di personale invocando anche i licenziamenti e ha assunto una rigida posizione di chiusura di fronte agli aumenti economici richiesti dai sindacati (200 euro medi) per i 288.000 lavoratori del settore». Il secondo invece «si lamenta di pagare troppo per il Fondo per l'Occupazione Giovanile per il quale è previsto un versamento pari al 4% della retribuzione». «Versamento - ha indicato Sileoni - che, a suo giudizio, sarebbe iniquo e troppo oneroso per le fasce di stipendio più alte, ritenendo il Fondo persino inutile».
LE RISORSE
Sileoni ricorda che nel fondo, «istituito col contratto nazionale del 2012 giacciono 147 milioni di euro sul Fondo e dovranno servire per garantire nuova occupazione». A chi «all'interno di Abi vuole la rottura con il sindacato» Sileoni chiede «risposte concrete anche per il ripristino dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori». Che la trattativa sul contratto non stesse andando bene era cosa nota. Già mercoledì scorso i sindacati avevano unitariamente annunciato l'avvio di un «coinvolgimento dell'intera categoria a sostegno delle richieste sindacali», preannunciando una «grande manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori nella piazza finanziaria più importante del paese», ossia Milano. La «piattaforma rivendicativa» per Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Unisin è «centrale» ed è visto l'ampio sostegno ricevuto, con l'approvazione del «98% delle lavoratrici e dei lavoratori bancari».
R. Ec.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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