STORIA
Importanti novità attendono la casa museo Giacomo Matteotti di Fratta

martedì 15 ottobre 2019
STORIA Importanti novità attendono la casa museo Giacomo Matteotti di Fratta
STORIA
Importanti novità attendono la casa museo Giacomo Matteotti di Fratta Polesine. In occasione del sesto appuntamento con la rassegna Incontri di casa Matteotti, la direttrice Maria Lodovica Mutterle ha anticipato alcuni dei prossimi progetti.
«Nella tomba di famiglia Matteotti, nel cimitero frattense, sono sepolti oltre a Giacomo e alla moglie Velia, anche i tre figli. Mi auguro che l'amministrazione comunale mantenga fede alla promessa fatta, ossia di inserire anche i nomi, oggi mancanti, dei figli di Matteotti (Giancarlo, Matteo, Isabella). Grazie al contributo di 105.000 euro, della Regione, sta per partire il lavoro di ricerca, a cura di Enzo Bellettato, su quelli che sono stati i canti popolari, sorti subito dopo l'uccisione di Matteotti».
I CIMELI OFFERTI
Erano presenti all'incontro il sindaco Giuseppe Tasso e il vicesindaco Alessandro Baldo. E' stato presentato il libro di Lucio Miotto, All'ombra della Badoera, edito da AltroMondo. A dialogare con l'autore, la stessa Mutterle. Al termine della presentazione, si è svolta la cerimonia di consegna di cimeli di valore, donati alla casa museo, da Bellettato e Marco Chinaglia. Bellettato ha regalato alcuni libri, un paio di dischi di Tita Ruffo (cognato di Matteotti) e un bellissimo grammofono, da lui stesso restaurato. Chinaglia ha consegnato la copia della patente di Giacomo Matteotti (la numero 18 rilasciata dalla Provincia nel giugno 1914), una delle pochissime copie conservate del manifesto delle orazioni funebri dell'agosto 1924, una foto di Matteotti, un'epigrafe del 21 dicembre 1932 relativa ad Arnaldo Mussolini (fratello del duce Benito), un libro sul delitto Matteotti.
«Incontri con l'autore ha l'obiettivo di presentare e approfondire figure e avvenimenti del periodo storico in cui ha vissuto Giacomo Matteotti - spiega Maria Lodovica Mutterle - In questo filone ben si inserisce il romanzo storico di Miotto, il quale narra le vicende di una famiglia contadina della bassa padovana del primo Novecento che, suo malgrado, è protagonista di avvenimenti che cambieranno per sempre il modo di vivere in quelle terre. In un periodo in cui le divisioni sociali si accentuano sempre più tra chi è favorevole alla guerra e chi no, primeggia la figura di Matteotti, nativo di quelle terre e artefice di importanti cambiamenti socio-politici. Finchè la nascita del Fascismo non diventa lo sbocco auspicato dai poteri economici del tempo per impedire questa trasformazione».
LE PRECEDENTI DONAZIONI
Significativo il finale della presentazione. «La cerimonia di consegna di documenti donati alla casa museo da Enzo Bellettato e Marco Chinaglia, dimostrano, con questo significativo gesto, di credere nel valore ideale e simbolico che questa istituzione riveste, come luogo di ideali di democrazia e solidarietà» ha detto Mutterle.
Negli ultimi sei anni casa Matteotti ha potuto beneficiare di numerose donazioni: la prima è stata nel 2013 ad opera del gruppo culturale e di ricerca Il Manegium, con alcuni volumi che racchiudono giornali dal giugno al dicembre 1924, tutti scannerizzati e messi sul sito del museo; nel 2017 lo studioso pugliese Mario Gianfrate ha consegnato articoli tratti da quotidiani della sua regione. La famiglia Steiner aveva donato un prezioso ricordo: uno dei garofani presente nella corona sulla bara di Matteotti.
«La grossa mancanza è quella di non avere un archivio di tutti i libri di Giacomo Matteotti, ma anche dello stesso Tita Ruffo in questa casa - conclude Mutterle - Ma grazie alle donazioni, stiamo pian, piano crescendo».
Marco Scarazzatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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