Le lezioni di Luca

Lunedì 30 Marzo 2020
Le lezioni di Luca
MUSICA
I grandi talenti polesani nel mondo, ai tempi del Coronavirus. Luca Giovannini, straordinario violoncellista diplomato al conservatorio Venezze nel 2017 con 10, lode e menzione d'onore sotto la guida di Luca Simoncini, partito dalla natia Villadose e dopo aver concluso gli studi superiori al liceo Celio Roccati, si è dedicato completamente alla carriera musicale internazionale.
Dove si svolge questa, attualmente? «Questo inizio d'anno è stato positivo: dallo scorso settembre sono iscritto alla Kronberger academy, nei pressi di Francoforte, e ciò si sta rivelando un'esperienza positiva e costruttiva. In questo mese, e probabilmente accadrà per parecchio tempo ancora, sono stato in Germania, e per i prossimi mesi ho tanti impegni cocertistici che purtroppo sono molto a rischio per la situazione sanitaria mondiale».
PERFEZIONAMENTO
Qual è il valore dell'accademia di Francoforte? «Si tratta di un'istituzione di primo livello: mi sta permettendo di studiare con ottimi professori e soprattutto mi permette di incontrare i musicisti più di rilievo del panorama musicale attuale, regolarmente invitati a tenere lezioni. Particolarmente stimolante il contatto con gli altri iscritti. Non sono molto numerosi, circa una trentina, ma sono tutti pluripremiati ai più importanti concorsi internazionali, quindi rendono questo ambiente ancora più costruttivo, offrendo la possibilità di scambiarci opinioni, musicali e non. Come accademia viene considerata tra le migliori ed è stato un bel passo per me poterci entrare. È strutturata in maniera non particolarmente rigida, poiché molti studenti hanno già un numero di concerti annui non indifferente. Si permette, dunque, una certa mobilità di frequenza, ma se non si hanno particolari impegni, si cerca sempre di essere presenti, poiché sia le lezioni con il proprio professore (studio con il maestro Frans Helmerson) sia le lezioni dateci dai musicisti regolarmente invitati, sono esperienze speciali. Tra i docenti invitati quest'anno posso citare ad esempio Daniel Baremboim, Gidon Kremer, Cristoph Eschenbach e Andràs Schiff».
Come e dove vivi in Germania? «A Kronberg, una cittadina a circa 12 chilometri dal centro di Francoforte, in cui è nata l'omonima accademia. Oltre alle lezioni, riesco a trovare parecchio tempo da dedicare allo studio personale. Ci sono giornate trascorse mettendo a punto indicazioni date nelle precedenti lezioni, lavorando e limando tanti piccoli dettagli. Poi, ogni tanto, ci si ferma un attimo, magari leggendo un libro, oppure facendo una corsa con gli altri ragazzi, cucinando qualcosa di nuovo. Tra i ragazzi c'è un buon rapporto: l'accademia offre degli appartamenti spesso condivisi da più ragazzi insieme, ma non si respira mai un clima di rivalità. Certo, essendo il livello molto alto, si vuole sempre cercare di suonare al meglio delle proprie possibilità. Anche se si tratta solo di lezioni, le sensazioni soprattutto durante una masterclass pubblica, sono simili a quelle di un concerto e alcune volte anche più stressanti».
CONCERTI BLOCCATI
Quali programmi sono stati bloccati dalla pandemia e quali aspettano di avverarsi? «L'aggravarsi della situazione ha compromesso i voli che avevo prenotato e i concerti in programma sia in Slovacchia che in Italia. Se tutto si sistemerà per il meglio, la prossima estate parteciperó alla Seji Ozawa Accademy, che mi permetterà di esibirmi a Ginevra e Parigi a luglio, e a Matsumoto (Giappone) ad agosto».
Torni spesso in Italia? «In Italia torno quando posso, ovviamente è sempre bello tornare a casa e rivedere la propria famiglia e gli amici. In alcune occasioni ho potuto trascorrere anche due settimane per impegni musicali. L'ultimo concerto in programma era per l'otto marzo, ma ovviamente è stato spostato a data da destinarsi».
Sofia Teresa Bisi
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