FESTIVAL
Prenderà il via domani, dal Teatro Miotto di Spilimbergo, la seconda

Mercoledì 21 Ottobre 2020
FESTIVAL
Prenderà il via domani, dal Teatro Miotto di Spilimbergo, la seconda edizione del festival multidisciplinare Come l'acqua de' fiumi, tutta dedicata ai temi del cambiamento, della rinascita e della possibilità di trasformazione. Attraverso sette appuntamenti, fino al 31 ottobre, tutti a ingresso libero, ma con capienza limitata e prenotazione obbligatoria sul sito www.istitutofano.com, questi temi saranno trattati da professionisti delle più diverse discipline e costituiranno un trait d'union per tutti e sette i concerti che compongono il programma musicale del festival.
Con la direzione artistica di Enrico Cossio, Come l'acqua de' fiumi torna, nel 2020, grazie all'Istituto musicale Guido Alberto Fano, la cui presidente, Giulia Battistella, sottolinea come «mai come in questi tempi, segnati dall'emergenza sanitaria, le iniziative culturali possano essere il motore fondamentale del cambiamento e del mondo nuovo, piu umano e sostenibile, secondo un'idea che, da sempre, l'Istituto sostiene, puntando sulla crescita di giovani attraverso iniziative di formazione di respiro locale e internazionale».
PRIMI EVENTI
Si comincia dunque domani, alle 18.30, al Miotto di Spilimbergo, con i saluti ufficiali alla presenza del sindaco del Comune di Spilimbergo, Enrico Sarcinelli, della Presidente dell'Istituto, Giulia Battistella, e del Direttore artistico, Enrico Cossio. Seguirà un incontro dal titolo Come l'acqua de' fiumi: il racconto di un viaggio, animato da Angelo Floramo, Mauro Daltin e Alessandro Venier, nel corso del quale i tre speciali cantori presenteranno un documentario, diretto da Alessandro Venier, realizzato in occasione della prima edizione del festival. Dall'esperienza del viaggio a bordo del furgoncino Molly, oltre al libro Il fiume a bordo (Daltin, Floramo, Venier, edito da Bottega Errante Edizioni), infatti, è nato anche un vero e proprio reportage prodotto dall'Istituto Fano dove si racconta il viaggio fatto nell'estate del 2019, quello di tre amici che scelgono di seguire il corso del Tagliamento, dalla sorgente alla foce, e la Soa/Isonzo. L'abitacolo di un vecchio furgone diventa rifugio di confidenze e condivisioni e, come scorre l'acqua di questi fiumi, scorrono anche ricordi, riflessioni, esperienze.
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