«Via il semestre bianco» E Mattarella dice no al bis

Mercoledì 3 Febbraio 2021
«Via il semestre bianco» E Mattarella dice no al bis
LO SCENARIO
ROMA Alla fine a palazzo Chigi arriva Mario Draghi con il compito di guidare un governo in grado di affrontare «con tempestività le emergenze non più rinviabili». L'annuncio arriva dopo sette minuti di discorso nel quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ringrazia il presidente della Camera Roberto Fico, dice che la vecchia maggioranza non esiste più, ma che non si può andare ora a nuove elezioni. Per la pandemia, i vaccini, la possibile valanga di licenziamenti e, soprattutto, perchè l'Italia non può permettersi di perdere l'appuntamento con il Recovery plan.
LA SVOLTA
«L'emergenza richiede un governo di alto profilo». «In altri paesi con le elezioni sono aumentati i contagi». «A fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti». «L'emergenza sanitaria richiede un governo che funzioni». Mattarella elenca una serie di argomenti simili a quelli usati in questi giorni dai partiti che non volevano la crisi di governo ai quali ricorda - non senza irritazione per lo spettacolo dato in questi giorni - anche i mesi che solitamente occorrono per aver, dopo il voto, un governo nel pieno delle sue funzioni: quattro nel 2013, cinque nel 2018. Significherebbe per l'Italia sette-otto mesi di incertezze con un governo elettorale che non potrebbe nemmeno assumere alcune decisioni. La scelta «tra le due strade alternative» (voto o elezioni), Mattarella la fa ricordando le preoccupazioni del Paese e dei cittadini che, hanno poco compreso il senso di una crisi di governo, e ancor meno accetterebbero un lungo scontro elettorale mentre ci si ammala o si perde il lavoro.
«Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento - continua Mattarella - perchè conferiscano fiducia a un Governo di alto profilo che non deve identificarsi con alcuna formula politica». «Conto quindi - aggiunge - di conferire al più presto un incarico per formare un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato» e che aveva già accennato al momento di conferire a Roberto Fico l'incarico esplorativo.
Mattarella ha seguito con attenzione l'evolversi delle trattative e delle prese di posizione in tv e sui social dei singoli protagonisti, ma dal presidente della Camera ha avuto un quadro preciso sulle distanze registrate sul programma come sui nomi.
Elezioni a giugno sono complicate per le emergenze esposte ieri sera e poco dopo - ai primi di agosto - parte il semestre bianco, tema sul quale Mattarella si era esercitato poche ore prima ricordando un suo predecessore.
Nel giorno in cui la crisi di governo si stava avvitando, il Capo dello Stato cita Antonio Segni - suo predecessore al Quirinale - a 130 anni dalla nascita e coglie l'occasione per sottolineare che uno degli «artefici della ricostruzione» riteneva «opportuno introdurre in Costituzione il principio della non immediata rieleggibilità» del Presidente della Repubblica. Segni, continua Mattarella nel messaggio alle Camere del 1963, «definiva il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell'azione dello Stato». Non solo «una volta disposta la non rieleggibilità» «si potrà abrogare l'articolo 88 della Costituzione» che «toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato».
La rievocazione storica, svolta da Mattarella in punto di diritto, ha più di un riferimento alla situazione attuale e il Capo dello Stato la svolge nel giorno in cui termina il sesto anno del suo mandato e inizia l'ultimo, dopo il quale intende tornare in Parlamento come senatore a vita. Il ricordo di Segni serve quindi per respingere le pressioni che vorrebbero un secondo settennato di Mattarella dopo quello che si concluderà a febbraio del 2022.
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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