Ucciso dal branco dei pugili per aver difeso un amico

Lunedì 7 Settembre 2020
Ucciso dal branco dei pugili per aver difeso un amico
IL CASO
ROMA Ucciso a calci e pugni. Pestato per essere intervenuto in difesa di un ex compagno di scuola. Willy Monteiro Duarte, 21 anni, era intervenuto per sedare una rissa. E invece è morto ieri mattina in ospedale, in provincia di Roma. Era andato per locali con gli amici, nella strada della movida. Doveva essere un sabato come tanti. Poi c'è stato quello scontro verbale, sembrava tutto finito e invece i bulli che si erano sentiti offesi hanno chiamato gli amici per pestarlo. Non ce l'ha fatta. Le ferite hanno probabilmente provocato un'emorragia interna. I presunti responsabili della sua morte sono a Rebibbia, arrestati in flagrante dai carabinieri di Colleferro. I due fratelli, Gabriele e Marco Bianchi, esperti di arti marziali, Mario Pincarelli e Alessandro Belleggia, tutti tra i 22 e i 26 anni ma già noti alle forze dell'ordine. Dopo il blitz erano fuggiti ad Artena, un piccolo centro non lontano dal luogo del pestaggio, dove tutti e quattro risiedono. I militari di Colleferro, chiamati dagli amici di Willy, li hanno inseguiti e arrestati in flagrante. L'ipotesi della procura di Velletri è di omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi. Willy era originario di Capo Verde, ma da anni viveva a Paliano, al momento però, tra le contestazioni non c'è quella dell'odio razziale. C'è anche un quinto indagato, ma non avrebbe preso parte al pestaggio. Non sono ancora stati interrogati.
LA LITE
Sarebbe cominciato tutto per un apprezzamento a una ragazza. L'ex compagno di scuola di Willy, in un locale di largo Oberdan, avrebbe pronunciato qualche parola di troppo sul suo aspetto. Da qui l'inferno. Quelle espressioni suscitano la reazione di uno degli avventori. Adesso in carcere. Volano parole pesanti, un testimone racconta anche di un pugno. Si spostano fuori. Anche Willy esce dal locale e, a questo punto, interviene. «Vi fate male», smettetela». Si mette in mezzo. Gli basta così poco per andare incontro alla morte.
Sembrava tutto finito. La serata è finita. Sono le 3,20 quando Willy con i suoi amici lascia la strada della movida. Sta attraversando per raggiungere la sua auto e tornare a casa. Come sempre guida lui: è il più affidabile, quello che non beve e non si ubriaca. E invece, all'improvviso arriva un Suv, Q8 arriva a gran velocità. Scendono in quattro. Un blitz per vendicarsi: Willy non avrebbe dovuto immischiarsi. Parte un pestaggio cieco. Anche gli altri sono bersaglio della gang, ma riescono a fuggire. Se la cavano con qualche ferita guaribile in una decina di giorni. Corrono a chiamare i carabinieri. Willy invece rimane bloccato i pugni lo fanno cadere a terra. E allora arrivano anche i calci, dappertutto. Anche in testa. I fratelli bianchi praticano l'Mma, uno sport che prevede l'impiego di tutte le tecniche usate nelle diverse arti marziali. Quando arrivano i soccorsi Willy è a terra agonizzante, in un lago di sangue.
L'ARRESTO
Willy viene trasportato d'urgenza all'ospedale. I carabinieri della compagnia di Colleferro invece si mettono sulle tracce dei cinque. Sanno già dove andare e conoscono il territorio. Li bloccano in un bar, ad Artena, e li portano in caserma. Uno di loro in base alle testimonianze raccolte per tutta la giornata risulterà estraneo ai fatti.
Oggi a Colleferro e Paliano è stato proclamato il lutto cittadino. Ieri sera i tre sindaci di Paliano, Domenico Alfieri, Colleferro, Pierluigi Sanna, e di Artena, Felicetto Angelini, hanno deposto una corona di fiori sul luogo dell'aggressione.
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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