Troppe persone fuori casa multe triplicate e appelli dei sindaci: «Non uscite»

Domenica 5 Aprile 2020
IL CASO
VENEZIA Troppa gente per strada malgrado il divieto di uscire di casa senza un comprovato motivo. Complice l'arrivo della Primavera e i primi segnali positivi sul contenimento del coronavirus e le strade sembrano accogliere molte persone. Malgrado tutti, in primis gli amministratori, supplichino di non uscire. A partire dal commissario Domenico Arcuri: «Nulla è cambiato, vi imploro di mantenere comportamenti responsabili - ha detto ieri - non vi fate influenzare da sensazioni e calendari, ne usciremo solo se ognuno di noi continuerà a fare la sua parte». Giudicando «deplorevoli» alcune immagini circolate sui social e in tv che mostrano gente in giro. Una preoccupazione che sale in previsione del fine settimana di Pasqua e delle feste del 25 Aprile e del Primo Maggio. Da qui un inasprimento dei controlli.
IN VENETO
La riprova di una maggior voglia di uscire nelle principali città venete si traduce nel moltiplicarsi delle sanzioni. A Venezia venerdì è stata la giornata record: 31 multe a persone trovate in strade senza un motivo valido, il triplo rispetto a quante fatte nell'intera settimana precedente. Serrati anche i controlli nei mezzi pubblici, specie alcuni autobus che collegano la terraferma al centro storico e che in alcuni orari sono affollati. In una settimana la polizia municipale ha controllato 2.400 passeggeri ed elevato 82 sanzioni. Intanto ieri è stato transennato lo storico mercato di Rialto, mentre il sindaco Luigi Brugnaro sui social ha ricordato l'utilizzo «di guanti monouso e mascherine, sempre garantendo copertura di naso e bocca, come da nuova ordinanza della Regione del Veneto. Rispettiamo bene tutti quanti le regole». Controlli serrati e sanzioni triplicate anche a Treviso: da lunedì a venerdì di questa settimana sono state elevate 31 multe, il triplo rispetto alla settimana precedente. Qui l'aumento di flusso nelle strade si è registrato dopo il 25 marzo, giorno in cui il mancato rispetto dei divieti è stato depenalizzato e tradotto in contravvenzione. Mentre a Padova ieri il sindaco Sergio Giordani ha rinnovato l'appello a rimanere in casa, stesso monito lanciato anche dai mezzi della Protezione civile che presidiano le strade. Nel territorio comunale di Padova continuano a rimanere interdetti gli argini dei corsi d'acqua presi d'assalto per le passeggiate durante le prime settimane di stop. Ieri erano chiusi anche i mercati di frutta e verdura di Piazza delle Erbe e Prato della Valle, che verranno riaperti lunedì rispettando le nuove norme che prevedano l'obbligo di mascherina e guanti e controlli ai varchi, cosa già predisposta da ieri nel percorso di negozi alimentari in Piazza Erbe che sono stati presidiati dalla protezione civile.
IN LOMBARDIA
Più controlli a Milano per verificare il rispetto delle regole sono stati chiesti dal sindaco, Giuseppe Sala, a polizia locale e Prefetto, Renato Saccone, perché in città molte persone ancora escono. «In molti mi state scrivendo che c'è troppa gente in giro e obiettivamente è così - ha detto il sindaco di Milano - però mettiamoci d'accordo, non è che il gioco è diventato guardie e ladri, anche perché le guardie non sono sufficienti per controllare i comportamenti di 1,4 milioni di persone». Un monito anche dal governatore lombardo Attilio Fontana: «I numeri continuano a calare ma non possiamo allentare la presa», anzi, ora forse arriva la parte più impegnativa della sfida al coronavirus. Intanto la Regione si prepara a un controllo rigoroso sul prossimo weekend, con il binomio festività pasquali e del bel tempo che potrebbe indurre le persone a mollare la presa. «Bastano due giorni di notizie abbastanza positive e la gente - ha notato Fontana - pensa che sia finito tutto. Non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo dell'epidemia».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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