Ok alla marijuana libera il Canada rompe il tabù: «Anche per uso ricreativo»

Giovedì 21 Giugno 2018
Ok alla marijuana libera il Canada rompe il tabù: «Anche per uso ricreativo»
LA SVOLTA
NEW YORK Il Canada di Justin Trudeau ha legalizzato ieri la vendita della marijuana su tutto il territorio nazionale, seconda nazione al mondo ad adottare un simile provvedimento dopo l'Uruguay di Josè Mujica, e prima assoluta tra i Paesi del G7. I fiori di cannabis saranno presto venduti nei negozi di alimentari autorizzati dallo stato, con il solo obbligo di escludere dall'acquisto i minori di diciotto anni e di evitare che la droga sia venduta dagli stessi esercizi che già distribuiscono l'alcool e il tabacco. La quantità che può essere comperata nel corso di una singola visita al negozio non può superare i 30 grammi. Il legislativo di Ottawa ha anche adottato nuove misure che allineano la marijuana all'alcool nelle limitazioni imposte a chi si siede al volante di un'automobile.
IL PASSAGGIO
«Per troppo tempo è stato troppo facile per i nostri figli avere accesso alla sostanza, mentre i trafficanti accumulavano profitti illegittimi ha detto Trudeau nell'annunciare l'evento al Paese Così fermeremo i criminali. Il provvedimento di legalizzazione ha appena ricevuto il voto positivo da parte del Senato». La legge conosciuta con la sigla C-45 o Cannabis Act, era stata presentata nel parlamento canadese nell'aprile del 2017, ed era stata approvata dalla Casa dei Commons a novembre dello scorso anno. Il passaggio finale al Senato ha fatto registrare una maggioranza schiacciante di 52 voti a favore contro 29 contrari. Trudeau avrebbe volto vederla in vigore fin dal primo di luglio, ma l'iter burocratico richiederà un attesa fino al 17 ottobre, data in cui i negozi potranno aprire le porte ai consumatori. Sugli scaffali gli acquirenti troveranno i prodotti delle aziende che hanno ottenuto una licenza statale o comunale. In mancanza di queste, la provincia dovrà rendere disponibile la marijuana prodotta con i permessi rilasciati dall'autorità centrale.
IL DIBATTITO
Nei mesi che hanno preceduto il voto il dibattito non ha mai riguardato la domanda principale se fosse etico o legittimo distribuire la droga in commercio, anche se i legislatori erano consci che la legalizzazione avrebbe favorito un aumento dei consumi, con l'aggiunta di persone che fino a ieri erano scoraggiate dall'idea di commettere un reato. La discussione si è invece concentrata, grazie all'impulso di una squadra di esperti che era stato consultato, sulla quantità da legalizzare e sul limite di età più opportuno. I nove stati degli Usa che hanno liberalizzato il mercato, normalmente richiedono che l'acquirente abbia almeno 21 anni. I politici canadesi temevano che una tale soglia avrebbe favorito la sopravvivenza di quel mercato parallelo che intendevano stroncare con la loro iniziativa, e hanno finito per accettare il limite dei 18 anni, che sale a 19 in alcune province.
IL MERCATO
Si apre ora la caccia alle licenze di vendita, in un mercato che promette di essere esplosivo, e nel quale i consumatori accetteranno di pagare costi più alti per la marijuana rispetto a quelli praticati nel mercato clandestino, in cambio di una maggiore vigilanza sulla qualità e sulla integrità del prodotto. In alcune zone del paese come nella provincia di Alberta ci sono già 200 esercenti privati pronti ad aprire le porte; in altre come l'Ontario, il Newfoundland e il Labrador, ci saranno inizialmente solo 40 rivendite gestite dallo stato centrale. A sud del confine nazionale, nei nove stati degli Usa dove la vendita è già legale, il fatturato l'anno scorso è stato di 9 miliardi di dollari, e le aziende produttrici sono bersaglio di offerte da parte dei fondi di investimento di Wall Street. «Abbiamo visto oggi nel nostro Senato il passaggio di una legge storica ha commentato il senatore canadese Tony Dean che mette fine a 90 anni di un approccio negazionista che non ha mai in realtà funzionato».
Flavio Pompetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci