Napoli, i familiari delle vittime presentano una denuncia

Domenica 19 Agosto 2018
Napoli, i familiari delle vittime presentano una denuncia
LE REAZIONI
NAPOLI Continuano sulla propria strada. Lastricata di dolore e amarezza, ma non priva di scelte determinate. La denuncia è stata già presentata. Nei prossimi giorni sarà anche perfezionata. Scelte immediate e precise, come quel rifiuto ai funerali di Stato annunciato da Roberto Battiloro, papà di Giovani, uno dei quattro giovani travolti e uccisi dalle macerie, già a poche ore dal disastro del ponte Morandi. Un gesto che ha fatto riflettere e a cui sono seguite le rinunce di altre sedici famiglie di altrettanti morti. Il giorno 16, l'avvocato Antonio Cimmino era già alla procura di Genova. «I nostri ragazzi uccisi dall'incuria. Perciò, l'ultimo saluto sarà nella terra che li amati e protetti»: due giorni fa, in un silenzio pesante, dignitoso e composto, Gerardo Esposito, Antonio Stanzione, Matteo Bertonati e Giovanni Battiloro sono stati «abbracciati» da quasi cinquemila persone nella «loro» basilica di Santa Croce a Torre del Greco. «Non è per giustizialismo che vogliamo la verità - ha detto dall'altare il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe - ma bisogna recuperare l'etica della responsabilità».
I LEGALI
Nei prossimi giorni, l'avvocato Cimmino sarà di nuovo a Genova per depositare altri atti e soprattutto per vigilare: «A noi preme sollecitare l'iscrizione dei responsabili nel registro degli indagati. Gli esami che saranno eseguiti per accertare le cause del crollo del ponte, sono irripetibili e in mancanza di nomi, gli esiti rischiano di non poter essere utilizzati nel processo contro gli indagati». Un pool di tecnici presto potrebbe essere nominato dal governo: «Non sappiamo quali azioni intraprenderanno le famiglie delle altre vittime, ma noi potremmo decidere di nominare un gruppo di nostri periti. In ogni caso, al momento non siamo interessati ad accordi circa un risarcimento economico. Continueremo l'azione civile nell'ambito del procedimento penale» aggiunge Cimmino. Nomi, cognomi e incarichi: questo chiedono adesso le quattro famiglie di Torre del Greco. E in ultimo, anche la restituzione dei borselli delle vittime: «Sono stati consegnati i documenti di alcuni dei ragazzi, ma non tutto quello che era contenuto in quegli stessi marsupi».
L'orrore sciacallaggio avanza dal giorno seguente la tragedia. Non solo: è possibile che Torre del Greco voglia partecipare alla battaglia per eliminare il segreto di Stato da quella generosa concessione alla Società Autostrade. Carte bollate e strategie legali in un clima surreale, appesantito dalla ricorrenza di un compleanno: ieri, Gerardo Esposito avrebbe compiuto 27 anni. La circostanza rende il lutto ancora più insopportabile.
Giornata di dolore ieri anche a Casalnuovo, dall'altra parte della provincia di Napoli: in una chiesa gremita, la città attonita ha dato l'ultimo saluto a Gennaro Sarnataro, camionista di 43 anni, altra vittima del crollo del ponte Morandi. «Bisogna essere responsabili verso la cosa pubblica», ha detto il parroco.
Rosa Palomba
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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