LO STUDIO
PADOVA Come fare ad arginare il virus? La diga è offerta da un

Giovedì 27 Agosto 2020
LO STUDIO PADOVA Come fare ad arginare il virus? La diga è offerta da un
LO STUDIO
PADOVA Come fare ad arginare il virus? La diga è offerta da un modello matematico, messo a punto da un gruppo di ricercatori delle Università di Padova, Ca' Foscari Venezia, Politecnico di Milano ed Ecole polytechnique federale Lausanne. Gli studiosi hanno analizzato il decorso della pandemia di Coronavirus in Italia tenendo in conto della progressione e il successivo rilassamento delle misure restrittive disposte per contenere la trasmissione delle infezioni. Il modello consente, in particolare, di calcolare il numero di infetti (inclusi gli asintomatici che costituiscono una fonte fondamentale di trasmissione dei contagi) e calcola lo sforzo di isolamento quotidiano necessario per mantenere la curva epidemica su una traiettoria decrescente.
LA PUBBLICAZIONE
Facciamo un passo indietro: è aprile scorso quando, con una pubblicazione apparsa sulla rivista scientifica Pnas, il gruppo di ricerca di Andrea Rinaldo, ordinario di costruzioni idrauliche nell'ateneo e direttore del Laboratorio di ccohydrologie (Echo) all'EpfL, sviluppa nel dettaglio un modello matematico sullo sviluppo della pandemia Covid in Italia. Basato sul numero di decessi attribuiti al Coronavirus e sulla loro distribuzione geografica tra le 107 province italiane (il livello di dettaglio più preciso disponibile) oltre che su dati relativi alla mobilità ricavati dalla geolocalizzazione di telefoni cellulari, il modello di mezza primavera fotografa con fedeltà l'evoluzione della pandemia. Ed eccoci al nuovo studio: nella pubblicazione su Nature communications dal titolo, variando i parametri di base (mobilità e tassi di trasmissione fra gli altri), è stato possibile prevedere diversi scenari di propagazione futuri, specie prima e dopo le misure restrittive.
«Dalla creazione del primo modello abbiamo continuamente aggiornato le calibrazioni, ad esempio tenendo conto degli effetti del rilascio del contenimento dopo il 4 maggio - afferma il professor Rinaldo. Ci siamo anche assicurati che i valori precedentemente stimati dell'andamento della pandemia fossero verificati con estrema fedeltà. Abbiamo poi calcolato dati impossibili da ottenere sul campo. La nostra conoscenza diretta del numero totale di persone infettate dal coronavirus è basata sul numero di test eseguiti, ma ciò non corrisponde alla realtà: esiste infatti un gran numero di asintomatici non confinati in isolamento e oggettiva fonte di contagio. Grazie al nostro modello - spiega Rinaldo - è oggi possibile stimare affidabilmente i fattori chiave nella trasmissione delle infezioni da Covid-19. Se la stima del numero totale di persone infette è aggiornata ed affidabile, il modello può, a cascata, determinare quotidianamente lo sforzo di isolamento necessario per tenere sotto controllo la pandemia».
LA TEORIA
Nell'articolo pubblicato ieri (ma accettato oltre un mese fa) i ricercatori del team di Rinaldo avevano già previsto che con l'eliminazione del confinamento la velocità di trasmissione sarebbe aumentata. Ed è proprio quel che si osserva oggi. La morale dello studio? I ricercatori affermano che dai dati sviluppati dal modello emerge come sia necessario un isolamento quotidiano del 5,5% degli individui infetti per rimanere al di sotto della soglia del 40% - soglia critica - per mantenere l'indice di riproduzione al di sotto dell'unità (traiettoria epidemica decrescente). Saper circoscrivere la curva epidemica su una traiettoria decrescente è un obiettivo importante nelle politiche di contenimento perché evita un nuovo confinamento e i suoi deleteri effetti sull'economia del Paese.
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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