LE TESTIMONIANZE
«Sembrava di essere dentro un film, L'inferno di cristallo.

Martedì 7 Agosto 2018
LE TESTIMONIANZE «Sembrava di essere dentro un film, L'inferno di cristallo.
LE TESTIMONIANZE
«Sembrava di essere dentro un film, L'inferno di cristallo. Una cosa così non l'avevo mai vista. Avevo il cellulare in mano, stavo riprendendo la colonna di fumo che si alzava altissima sulla strada, ma al momento dello scoppio, ho smesso per la paura. Davanti a me ho visto un fungo di fuoco, sembrava proprio che ci stesse venendo addosso. Sarebbero bastati cento metri in più per fare la differenza». Gianluca Pietrobono, romano, golfista professionista, ieri era in strada, diretto verso Cortina d'Ampezzo, sul ponte dell'autostrada sul raccordo di Casalecchio, a Borgo Panigale. L'esplosione è avvenuta proprio davanti ai suoi occhi. E a quelli di mille altri testimoni che hanno assistito alla tragedia.
LA VIOLENZA
«Stavo guidando, era una giornata mediamente trafficata, non andavamo velocissimo, c'era stato un tamponamento a Firenze - continua a raccontare Pietrobono - a un certo punto, a Bologna, ho visto questo fumo alto a circa 200, massimo 250 metri da me. Noi automobilisti siamo arrivati fino a un certo punto, poi ci siamo fermati. Credo sia stato proprio il timore di quello che stava accadendo a non farci più andare avanti, c'era tantissimo fumo, non penso ci siano state date indicazioni in tal senso, non ricordo, è stata proprio la paura. Dopo un po', saranno passati due, forse tre minuti, c'è stato il boato. È stato impressionante, pareva un fungo atomico e veniva verso di noi, sembrava dovesse investirci, poi fortunatamente si è dissolto. Devo dire che le conseguenze mi sono parse perfino limitate rispetto all'entità dello scoppio».
Contrariamente ad altri, non ha pensato a un attentato. «Ho immaginato che la causa fosse stata un incidente, anche un camionista vicino la pensava allo stesso modo. L'ho capito perché non è la prima volta che accade una cosa del genere, ma di tale violenza, dal vivo, non avevo mai visto nulla di simile». Immediati i soccorsi e le istruzioni per abbandonare la strada. «Hanno fermato il traffico - dice - i tir sono rimasti incolonnati, a noi automobilisti hanno fatto fare inversione di marcia e siamo tornati indietro per circa 2,5 chilometri. Io non pubblico molto sui social, ma il video l'ho messo subito. L'ho mandato pure a mia moglie e mia figlia che sono in vacanza per dire loro che stavo bene. Ho scritto a mia madre. Poi ho iniziato a ricevere centinaia di chiamate da amici preoccupati e tutti mi hanno detto la stessa cosa che ho pensato io: sarebbe bastata arrivare un po' più avanti con l'auto per ritrovarsi dentro l'esplosione senza sapere perché».
IL TEMPO
Usa l'immagine del «fungo atomico» per descrivere la violenza dell'accaduto anche Luca, che lavora poco distante. «Ero sotto quel ponte 15 secondi prima che esplodesse tutto, ero ormai a 150 metri di distanza ma mi è sembrato che mi prendesse fuoco la macchina dal caldo che ho sentito», scrive MisterNo su twitter. E aggiunge: «Ma voi che fate battute spiritose, sarcastiche ecc credendo di essere simpatici, avete idea di cosa vuol dire vedere persone ustionate che corrono via disperate? Io ero lì non mi è successo niente ma è stato uno strazio. Vergognatevi».
Grande pure lo spavento di chi non era in strada. «Mi trovavo qui per lavoro, ero al ristorante Il randagio quando, a un certo punto abbiamo sentito uno scoppio violentissimo: ho pensato a un attentato», dice Marco Rosadini, di Arezzo. «Poi, con la deflagrazione il tetto di vetro del ristorante ha iniziato a crollare: le persone hanno cominciato a scappare. Eravamo seduti, a un certo punto si è sentito un boato fortissimo ed ha iniziato a venire giù tutto. Ho guardato fuori e mi è sembrato di vedere tutta una parete di fiamme». E ancora: «Ci sono stati 7-8 minuti di scoppi: non ho davvero pensato a un incidente, avevo pensato ad un attentato».
I SOCIAL
Intanto la notizia dell'esplosione e i tanti interrogativi conseguenti si sono diffusi rapidamente sui social, con foto e video. Molti quelli che hanno usato facebook e twitter per tranquillizzare amici e parenti sulle proprie condizioni. Tanti coloro che, invece, hanno scritto per cercare o dare - conforto. L'esplosione è stata tale da farsi sentire anche lontano. Tra i primi a scrivere su twitter, Fabrizio Costa, spaventato: «Che c.. è appena scoppiato a #Bologna?? Mi è tremata l'intera casa!». «Non si sapeva costa stesse succedendo - racconta Cristina Felicani - il boato è stato fortissimo, muri e finestre hanno tremato, la gente è scesa in strada. Non sapevamo cosa fare». «C'è stato un forte boato, gli infissi tremavano e dopo si sentiva una forte puzza di bruciato - ha affermato poco dopo l'esplosione, su twitter, Teresa, che vive a Borgo Panigale - Ho acceso la tv e ho visto l'inferno che sta succedendo a 500mt da casa, accanto al supermercato dove vado ogni giorno. Ora si sentono solo sirene». «Credo di non aver quasi mai provato così tanta paura - confessa Martina - Il boato, tutto che trema, la confusione del non capire cosa stia accadendo e la gente che corre in strada. La colonna di fumo nero, di un nero mai visto prima. Abitare a Borgo Panigale oggi ha fatto davvero paura». Mirko, con tanto di video, mostra le case vicine e i «vetri sfondati dall'onda d'urto dell'esplosione».
Fabio Franci fa riprese dal balcone e, dopo aver ripreso la colonna di fumo e le fiamme, rivolge la telecamera verso la sua poltrona sdraio e la sua tenda: distrutte. «Qui è l'inferno», afferma Davide Galante. In serata, arriva il momento delle domande. «La terribile esplosione di #Borgo Panigale fa male al cuore - commenta Carla Vistarini - Piango per chi sta soffrendo. Ma come è potuto accadere? Ieri domenica 5 in A1, divieto di transito TIR, ce n'erano a decine! Enormi e spericolati. Come fanno a entrare in autostrada? Chi controlla?».
Valeria Arnaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci