LA VIOLENZA
LIGNANO (UDINE) Aggredito nel cuore della notte. Immobilizzato, mani

Sabato 15 Febbraio 2020
LA VIOLENZA LIGNANO (UDINE) Aggredito nel cuore della notte. Immobilizzato, mani
LA VIOLENZA
LIGNANO (UDINE) Aggredito nel cuore della notte. Immobilizzato, mani e piedi legati, picchiato e derubato dei soldi che aveva in casa. Una notte tremenda quella vissuta da Giuseppe Spartà, noto imprenditore di Lignano Sabbiadoro, 85enne, gestore del bar Frecce Tricolori, tra i più frequentati locali della spiaggia di Pineta. L'anziano è finito in ospedale a Latisana con quattro costole rotte, ma si riprenderà. Mentre i rapinatori, quattro persone di origine straniera, sarebbero già stati fermati dai carabinieri della Compagnia di Latisana. Gli inquirenti stanno cercando di avere la conferma per collegare i fermi alla rapina.
IL TERRORE
«Era l'una circa quando ho sentito dei rumori provenire dal terrazzo ha raccontato Spartà dal letto dell'ospedale di Latisana nel quale è stato ricoverato erano due persone, sono entrate dal balcone (la palazzina di viale Giardini a Pineta nella quale abita da solo è oggetto in questo periodo di lavori di ristrutturazione e sulla facciata c'è un'impalcatura), mi hanno buttato sul letto e mi hanno riempito di pugni, sono stato poi legato mani e piedi, mi è stata tappata la bocca mentre mi dicevano di tirare fuori i soldi. Poi mentre uno mi teneva fermo, l'altro ha iniziato a girare nelle stanze mettendo tutto a soqquadro in cerca del denaro. Hanno trovato 1.500 euro che avevo in casa, poi sono scappati. Io ho urlato, chiesto aiuto e la mia vicina di casa ha chiamato i carabinieri e i soccorsi. Io non ho potuto farlo perché mi hanno rubato i tre telefoni che avevo in casa». Proprio la vicina di casa, Anna Sittaro, l'unica che in questo periodo risiede assieme all'imprenditore nel palazzo - composto per gran parte da appartamenti utilizzati come seconde case durante la stagione turistica - ha testimoniato che una volta udito le grida si è precipitata sul pianerottolo, trovando Spartà malconcio che gli ha raccontato della rapina, dell'aggressione e del fatto che sarebbe riuscito a mordere anche la mano di uno dei banditi.
LE INDAGINI
Una volta arrivati sul posto, lungo il viale di Pineta, i carabinieri della stazione di Lignano con i colleghi del Radiomobile di Latisana hanno prestato soccorso all'imprenditore, affidandolo alle cure dei sanitari che quindi lo hanno trasferito nel nosocomio latisanese, dove i medici gli hanno diagnosticato la rottura di quattro costole e uno stato di choc. Al suo capezzale il figlio e la nuora. Parallelamente sono scattate le ricerche dei banditi: oltre ai due che hanno fatto irruzione nell'appartamento, salendo le impalcature dell'edificio in ristrutturazione, almeno altri due complici li avrebbero attesi in strada per poi dileguarsi. Secondo quanto appreso dal procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, in stretto contatto con gli investigatori assieme al pm Luca Olivotto, titolare del fascicolo, ci sarebbero stati quattro fermi. Oggi in mattinata si potranno avere ulteriori dettagli. I carabinieri, attraverso il reparto scientifico, hanno esaminato anche la scena del crimine, alla ricerca di elementi utili alle indagini. Tra l'altro, da quanto si è appreso, i carabinieri stanno cercando di capire se ci sia anche un nesso con un altro episodio di rapina, avvenuto sempre ai danni di Spartà la scorsa estate. Sotto casa, un uomo tuttora ignoto gli portò via con la forza l'incasso della giornata del bar Frecce Tricolori, circa seimila euro.
LO SCONCERTO
«Episodi del genere ci lasciano sbalorditi ha commentato il sindaco di Lignano Sabbiadoro, Luca Fanotto che sin dal mattino si è subito tenuto in contatto con i familiari di Spartà , siamo vicini a Giuseppe e gli auguriamo di rimettersi presto; gesti criminali di questo tipo sono eccezionalità per la nostra comunità, soprattutto nel periodo invernale, un fatto gravissimo per il quale auspichiamo vengano subito fermati i colpevoli e assicurati alla giustizia». Dello stesso avviso anche l'assessore comunale alla Sicurezza, Massimo Brini, che ha voluto testimoniare la propria vicinanza alla famiglia Spartà, tra le più attive nel settore turistico-ricettivo della comunità lignanese.
Infine la testimonianza del figlio, Massimiliano Spartà: «Mio padre è una roccia, lo conoscono tutti. Stavolta però mi ha detto che credeva fosse finita. Ha pensato di morire. Tornerà più forte di prima».
R.U.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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