LA SCELTA
VENEZIA Zaia isolato, mormorarono in parecchi il 2 luglio quando Matteo

Giovedì 15 Agosto 2019
LA SCELTA VENEZIA Zaia isolato, mormorarono in parecchi il 2 luglio quando Matteo
LA SCELTA
VENEZIA Zaia isolato, mormorarono in parecchi il 2 luglio quando Matteo Salvini, senza neanche passare per il consiglio federale di via Bellerio, nominò il ministro veronese Lorenzo Fontana commissario della Liga Veneta. Nei palazzi della politica i più si aspettavano che l'incarico, dopo i tanti anni di gestione del partito da parte del trevigiano Toni Da Re, venisse affidato a Nicola Finco, capogruppo in consiglio regionale del Veneto, tra l'altro amico di Fontana e suggerito dallo stesso ministro al Capitano. Ma Finco venne impallinato e la lettura che venne data alla scelta di Salvini fu che i regionali di Luca Zaia, una volta di più, non contavano o, comunque, non venivano valorizzati. Ebbene, a distanza di quaranta giorni Finco rientra dalla porta e gli zaiani si ritrovano in prima fila. Fontana, infatti, ha deciso di non occuparsi da solo del partito, ma di nominare un direttorio. Quattro componenti, quattro zaiani. Un ministro e tre regionali. Con Finco vicecommissario operativo.
L'ANNUNCIO
Del direttorio fanno parte il governatore Luca Zaia, il ministro Erika Stefani, l'assessore regionale Roberto Marcato e il capogruppo in Regione Nicola Finco. Che in questo organismo ci fossero Zaia e Stefani, Fontana l'aveva anticipato giorni fa. «Ora la squadra è completa - ha detto ieri il ministro-commissario -. Il direttorio mi affiancherà nella gestione del partito. Il Veneto, mi piace ricordarlo, è la regione dove la Lega ha ottenuto la maggiore percentuale di consensi, sfiorando il 50%. Ringrazio Zaia, il ministro Stefani, l'assessore Marcato e il capogruppo Finco, che sarà anche mio vice operativo, per avermi dato la loro disponibilità ad aiutarmi in questo importante momento politico per la Liga Veneta, per la Lega e per il Paese. Avanti insieme, forza Veneto e forza Lega».
In un'intervista al Giornale di Vicenza, ieri Fontana ha anche detto che Zaia avrà carta bianca alle prossime elezioni regionali: «La questione delle alleanze la deciderà in primis Matteo Salvini a livello nazionale. Per le regionali, dipenderanno dalla volontà di Luca Zaia. Ritengo fondamentale che sia lui ad esprimersi, essendo il presidente di Regione chiamato a nominare gli assessori e a relazionarsi coi consiglieri». E poi: «Penso che la lista Zaia Presidente abbia portato valore aggiunto e che si potrà riproporre, se lo riterrà il candidato governatore. Allo stesso modo - ha aggiunto Fontana - Zaia avrà carta bianca per decidere se far convergere attorno al proprio nome altre liste civiche».
IL LAVORO
Con la nomina del direttorio, la Lega comincerà a lavorare sul territorio: tesseramento, sezioni, organizzazione. Il paradosso è che la Lega in Veneto è cresciuta tantissimo, ha sempre il governatore più amato d'Italia, alle ultime Europee un veneto su due ha scelto il Carroccio, eppure il partito sul territorio è debole. «Il 26 maggio abbiamo sfiorato il 50% - ammette un colonnello della Lega - ma non abbiamo tanti militanti e sostenitori al livello del risultato raggiunto. Adesso dobbiamo strutturarci».
L'altro compito del direttorio sarà preparare le elezioni regionali del 2020: se spetterà a Zaia decidere alleanze e liste, a tenere banco saranno le persone da mettere in lista tra riconferme degli uscenti e new entry.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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